Le rispettive armi, dell'uomo che ha ucciso per sbaglio un cane e del padrone dell'animale che ha imbracciato il fucile e ha consumato la sua vendetta, sono state sequestrate dai carabinieri della Compagnia di Latina. Sono ancora in corso accertamenti sull'episodio avvenuto all'alba del 23 dicembre a poca distanza da Borgo Grappa, vicino Fogliano, nei pressi del Canale Cicerchia. Nei giorni scorsi è finito in carcere Paolo M., 60 anni: era a caccia con il suo cane colpito accidentalmente da un altro cacciatore che aveva sentito un rumore tra i cespugli, aveva visto un'ombra e pensato a un cinghiale. Non c'era molta luce nella zona di Fogliano dove sono avvenuti i fatti e nel giro di pochissimo tempo la reazione del 60ennne è stata tanto immediata quanto inaspettata e ha aperto il fuoco. Intanto le condizioni del ferito, un 30enne di Borgo Grappa, sono meno gravi rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento. E' stato dimesso dall'ospedale Santa Maria Goretti di Latina ed è a casa: ha ancora circa 50 pallini addosso, di cui due sono molto vicini all'arteria femorale e altri due sono all'altezza della mano, perchè probabilmente ha cercato di ripararsi quando ha capito le intenzioni del 60enne. Secondo quanto ricostruito dopo che ha sparato, accorgendosi di aver ucciso il cane, ha chiesto scusa ma la risposta dell'uomo è stata violenta. Si è trattato di una reazione a caldo impensabile. E' stato un amico del 30enne a chiamare i soccorsi e il 118, medici e infermieri sono subito intervenuti per prestare le prime cure al giovane. Con il passare delle ore i carabinieri della stazione di Borgo Grappa e i Forestali hanno ricostruito i fatti contestati e tutta la sequenza che poteva finire in tragedia, fatti che hanno portato poi all'arresto dell'uomo di 60 anni che ha sparato i due colpi. Gli accertamenti coordinati dalla Procura hanno consentito di raccogliere una serie di elementi. L'episodio è avvenuto in un'area dove la caccia è permessa ma soltanto alcuni giorni a settimana, in quanto la zona è sottoposta ad una serie di vincoli paesaggistici e naturalistici a poca distanza dal Lago. I cacciatori possono raggiungerla attraversando i campi accessibili tramite alcuni passi carrabili sulla Litoranea. Nel corso delle indagini ai due cacciatori, oltre che i fucili, è stato sequestrato anche il porto d'armi. Paolo M. si trova a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Il fatto
Spari a chi gli aveva ucciso il cane, armi sequestrate
Latina - In carcere il cacciatore che ha gambizzato un uomo che gli aveva ucciso il cane