Stasera prima di sedersi a tavola con parenti e amici meglio avere in tasca un tampone negativo, sia per il cenone al ristorante sia per le feste in casa. Il Covid ormai è dappertutto, ci sono positivi sparsi ovunque, e ancor di più sono i contatti dei contagiati, ovvero le persone che potrebbe aver contratto il virus - nonostante non abbiano sintomi - e trasmetterlo agli altri. E allora, mai come oggi, la prudenza è d'obbligo. Sei vaccinato? Bene, puoi entrare al ristorante e vieni accettato in casa altrui, ma molto meglio se hai in tasca anche un tampone negativo. E ieri è partita la volata della corsa al test in farmacia, per evitare di ritrovarsi a ridosso dell'ultimo chilometro in piena bagarre.
File interminabili dalle prime ore del mattino, come già accaduto per le feste di Natale. Stessa scena davanti a tutti i presidi sanitari. Ma non solo persone che volevano avere in anticipo il lasciapassare per il Capodanno (fare ieri il rapido, a grandi linee, garantisce di essere negativi anche oggi), una buona parte di chi si è messo in fila il 30 dicembre davanti alle farmacie aveva avuto contatti con positivi e, di conseguenza, ha deciso di accettare l'attesa pur di fare il test. Tra loro naturalmente c'è anche chi necessità del Green pass per andare a lavorare. Facendo la somma si arriva ad un numero esorbitante di esami svolti. Numero che oggi sarà ancora maggiore.
Non solo test rapidi in farmacia, però. Da qualche giorno, ormai, chi percorre viale Le Corbusier partendo dalla rotonda della Pontina si trova davanti (sulla corsia opposta) un serpentone di auto incolonnate che parte dall'ingresso dell'ex Sani e supera la rotonda di via Strasburgo, raggiunge l'incrocio di via Zanetti e prosegue verso la rotonda di viale Kennedy, fino al centro commerciale dove si trova Millepiedi, per capirci. Per fare un tampone al drive-in dell'Ex Sani si impiegano più o meno cinque ore. Lì si effettuano i molecolari: in viale Le Corbusier si presentano positivi in quarantena che attendono di diventare negativi (su prenotazione) e persone che sono risultate positive al test rapido fatto in farmacia, e dopo aver ricevuto l'impegnativa del proprio medico curante vanno all'ex Sani per sottoporsi al molecolare, esame necessario per accertate la positività al rapido (da oggi non sarà più così, più avanti vi diremo perché). E, in questo caso, non serve la prenotazione. La possibilità di presentarsi al drive-in, con test rapido positivo e ricetta medica in mano, senza aver fissato prima l'appuntamento, è la spiegazione alle code infinite che si sono create fino a ieri lungo viale Le Corbusier. E per chi ha prenotato, oltre al danno anche la beffa. Se hai una prenotazione in tarda mattinata, per esempio alle 11, e rispetti l'orario dell'appuntamento rischi di trovarti anche quattrocento persone davanti. E allora tutti hanno pensato di fare la stessa cosa: andare in anticipo. Già prima dell'apertura dei cancelli c'erano in coda tantissime persone, le prime si sono ritrovate davanti all'ingresso del drive-in intorno alle 7. Poi gli altri. E di seguito ancora auto. Alle 10 le macchine incolonnate partivano dalla rotonda di viale Kennedy, gli ultimi della fila hanno fatto il molecolare nel primo pomeriggio. E' andata peggio invece ai ritardatari: dopo essere rimasti incolonnati per ore, poco prima del tramonto si sono visti costretti a tornarsene a casa senza molecolare. «Ultima macchina», un cartello con questa scritta è stato affisso all'entrata del drive-in poco prima del tramonto, e qualcuno non l'ha presa bene. Urla, insulti e tanta rabbia.
Scene che da oggi, come anticipato, non si ripeteranno più o almeno verranno ridimensionate perché il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ieri ha firmato un'ordinanza che attribuisce piena validità al test antigenico: chi risulta positivo al rapido della farmacia non deve più recarsi al drive-in per l'ulteriore conferma del molecolare. «Il test antigenico rapido, se positivo, non deve essere confermato dal test molecolare che viene effettuato solo su richiesta del medico in base alla valutazione dei sintomi», così dispone la nuova ordinanza regionale».