Il presidente del Tar Lazio Antonio Vinciguerra ritiene che "Le esigenze di sicurezza sanitaria siano prevalenti e rendano inopportuna la concessione di una misura cautelare in costanza della convocazione del collegio giudicante", per questo motivo ha deciso di negare la concessione di un decreto monocratico che sospenda l'atto con cui la Asl ha chiesto e ottenuto la sospensione del dottor Angelo Casciano perché non si è sottoposto al vaccino anti Covid, ma lo stesso presidente ha anche sottolineato che "agli atti di causa emerge la necessità di approfondire le condizioni di esentabilità dall'obbligo vaccinale in rapporto alla patologia contratta".
A questo punto resta in vigore la sospensione del medico di Aprilia almeno fino al 26 gennaio quando il collegio di via Doria si esprimerà sulla richiesta di una ordinanza cautelare collegiale in attesa della valutazione nel merito del ricorso. Il dottor Casciano ha infatti replicato alla Asl - e la documentazione è alla base del ricorso al Tar - che le sue patologie lo rendono incompatibile con il vaccino, ma la Asl ha ritenuto tali patologie non esimenti dall'obbligo imposto agli operatori del Servizio sanitario nazionale.