Due anni e quattro mesi di reclusione a fronte di una richiesta di quattro anni e quattro mesi di reclusione formulata in aula dal pubblico ministero. E' questa la sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Latina Giorgia Castriota nei confronti di un uomo di origine straniera di 72 anni, M.A., queste le sue iniziali, accusato di aver palpeggiato una amica della figlia, una minore, si tratta di una compagna di scuola che all'epoca aveva 12 anni. I fatti contestati sono avvenuti - secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti - dal maggio al luglio del 2020 e l'uomo è ritenuto il presunto responsabile del reato di violenza sessuale. Era stata la parte offesa che frequentava la casa dell'uomo per l'amicizia con la figlia, a raccontare tutto prima alla coetanea e in un secondo momento a confidarsi in famiglia svelando i presunti abusi. Agli atti dell'inchiesta sono finite alcune conversazioni tra le ragazzine dove viene fatto un chiaro riferimento alle condotte dell'uomo.
«Tuo padre mi ha toccato», è una delle frasi che sono finite al centro del processo. Era stato il pm Giorgia Orlando, titolare del fascicolo, ad indagare e a raccogliere la testimonianza della parte offesa che nel corso dell'incidente probatorio aveva ricostruito i fatti, sostenendo di essere stata palpeggiata sul seno dall'uomo e che l'avrebbe accarezzata sulle gambe tentando di baciarla sulla fronte. Ieri in aula si è svolto il processo, l'imputato difeso dagli avvocati Fiore e Bassoli ha scelto il rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena in base agli elementi che sono stati raccolti in fase di indagine preliminari. In aula la pubblica accusa ha chiesto la condanna ricostruendo i fatti e anche gli elementi raccolti. Gli episodi che sono finiti nell'inchiesta sono avvenuti quando la parte offesa frequentava casa dell'amica.