I risvolti che emergono dall'inchiesta che ha portato in carcere l'uomo di 50 anni di Latina per abusi sessuali sulla figlia sono inquietanti.

Ieri mattina P.S., queste le sue iniziali, è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare e di fronte alle contestazioni del gip, è rimasto in silenzio e si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'indagato è ritenuto il presunto responsabile di una serie di condotte violente nei confronti della figlia che all'epoca dei fatti era minorenne.

Oltre alla violenza sessuale, agli atti dell'inchiesta e nel provvedimento restrittivo sono finite alcune minacce pesantissime che mettono i brividi: «Stai attenta che in un attimo sparisci», e poi, «Se farai qualcosa morirai e ti brucio nell'acido». La ragazza, che non si era confidata con nessuno, aveva deciso in un secondo momento di trovare il coraggio per raccontare tutto e presentare una denuncia negli uffici della Questura proprio poche settimane fa. La giovane ha ricostruito i comportamenti del padre ai detective della Squadra Mobile, che con grande delicatezza sono riusciti a raccogliere una serie di elementi investigativi ritenuti di primo piano dalla Procura.

Nell'indagine, coordinata dal pubblico ministero Martina Taglione, è emersa anche un'altra circostanza: il padre chiedeva alla figlia i soldi dei lavori che saltuariamente svolgeva. Anche qui sono emersi ricatti di natura psicologica e in base alle ipotesi investigative una forte manipolazione. Il giudice ha sottolineato nel provvedimento che l'unica misura adeguata è quella del carcere e che non vi è alcun dubbio sulle responsabilità dell'indagato.

Dagli accertamenti è emerso che la ragazza è stata costretta a subire rapporti contro la sua volontà ed è stata anche picchiata con schiaffi su tutto il corpo. I reati ipotizzati in base a quanto riportato nella denuncia sono quelli di violenza sessuale aggravata dalla minore età (all'epoca dei fatti la parte offesa era minore), e poi lesioni e maltrattamenti. L'uomo, che nel frattempo si è trasferito da Latina, ha commesso gli episodi di violenza quando tornava nel capoluogo pontino dove vivono alcuni parenti e quando incontrava la ragazza di cui - secondo l'accusa - ha abusato. Le intimidazioni erano molto forti e hanno lasciato il segno nella mente della parte offesa che, dopo essersi confidata con alcuni amici, ha deciso di rivolgersi alla Polizia.