Cerca

Il caso

Omicidio Bergamini, l'uomo era aggressivo: pericolo ignorato

Per la morte della suocera settantenne Antonio Zappalà incastrato dalla Polizia grazie a un testimone chiave: ha confermato le botte di venerdì

Omicidio Bergamini, l'uomo era aggressivo: pericolo ignorato

È stato incastrato in una manciata di ore Antonino Salvatore Zappalà, ex collaboratore di giustizia catanese di 44 anni finito in carcere con l'accusa di avere provocato la morte della suocera. L'attività della Polizia è stata tanto rapida, quanto efficace, che il fermo del presunto omicida era stato adottato prima ancora che l'anziana donna spirasse nel letto dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove i medici avevano cercato in ogni modo di salvarle la vita. Un risultato, quello ottenuto dagli investigatori la sera stessa dell'aggressione poi rivelatasi fatale, reso possibile dall'individuazione di un testimone chiave: questa persona non solo ha fornito i particolari utili ad attribuire le responsabilità del caso al genero della vittima, ma ha persino introdotto un contesto di violenze familiari che si trascinava ormai da tempo. Insomma, lo scatto d'ira all'origine dell'omicidio non è stato un caso isolato, ma l'aggressività dell'uomo è sempre stata tollerata dalle vittime che non avevano mai formalizzato alcuna denuncia a suo carico.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione