Anche le ultime accuse si avviano ormai verso la prescrizione nel processo che si sta celebrando dal 2017 a carico di Sergio Gangemi, difeso dagli avvocati Pierpaolo Dell'Anno e Gianluca Agostini, l'imprenditore di origini calabresi considerato amministratore di fatto di una serie di aziende che avrebbero evaso sei milioni e mezzo di euro di imposte attraverso una serie di fatturazioni create ad arte, prospettando operazioni in realtà inesistenti, attraverso l'impiego di società "cartiere" che, secondo la pubblica accusa, generavano i flussi di spesa solo ed esclusivamente per consentire alle imprese principali di frodare l'erario. Alcuni dei capi d'imputazione sono già prescritti da un paio d'anni, quelli rimanenti lo saranno alla data della prossima udienza, fissata per la fine di quest'anno dopo l'ultimo rinvio.


Le frodi societarie per l'evasione tributaria si sarebbero consumate tra il 2010 e il 2012 secondo un'indagine che la Guardia di Finanza avviò per scandagliare una delle aziende della galassia controllata proprio da Gangemi, imprenditore di 47 anni che per molto tempo ha svolto la sua attività nella zona di Aprilia prima di trasfersi a Latina, implicato di recente in una vicenda di estorsioni milionarie consumate con l'aggravante del metodo mafioso, ai danni di due imprenditori minacciati con attentati a colpi d'arma da fuoco tra il nord della provincia e il litorale romano, casi per i quali si è visto ridurre la pena a sette anni e due mesi dalla Corte d'Appello lo scorso mese di giugno.


L'indagine era scattata per fare luce su una società che dichiarava utili esigui a fronte di un volume d'affari molto più ingente. Stando alle accuse che gli sono valse il rinvio a giudizio nell'agosto del 2017, Sergio Gangemi sarebbe stato amministratore di fatto di una serie di società gestite grazie all'impiego di prestazione e professionisti compiacenti. Con lui sono finiti a processo Vittorio Gavini di 54 anni, legale rappresentante delle società, e Pietro Claudio Di Gio di 57 anni, in qualità di intermediario abilitato alla trasmissione delle dichiarazioni, che come lui vedranno presto cadere le accuse ormai tutte prossime alla prescrizione.