Il decesso di un ultranovantenne di Campodimele, annunciato ieri nel quotidiano bollettino diramato dalla Asl, ha fatto salire a 43 il conto delle vittime Covid di febbraio nella nostra provincia. Un numero importante che non fa il pari con il dato dei casi che ormai da svariati giorni sono in netto calo rispetto al passato. Il motivo di questo andamento dei decessi, che avanzano in controtendenza con quello dei contagi, lo abbiamo chiesto direttamente al direttore generale della Asl, Silvia Cavalli.
«Adesso stiamo pagando il picco dei contagi registrati a gennaio - ha sottolineato il dg dell'azienda sanitaria di Latina - Allo stesso modo, per esempio, il precedente incremento dei decessi di gennaio era la conseguenza dell'esplosione della quarta ondata a metà dicembre. Quando la curva inizia a crescere salgono i casi, poi - a distanza di una ventina di giorni - vanno su anche i ricoveri, e ancora più in là aumentano i decessi; allo stesso modo quando i contagi calano, ci vuole del tempo affinché calino anche le ospedalizzazioni e i decessi. Ora a livello di mortalità stiamo pagando i tantissimi contagi di gennaio. Inevitabilmente persone anziane e con patalogie rischiano tanto, ancor di più se non sono vaccinate».
Ieri nella nostra provincia si sono registrati altri 659 casi: per il terzo giorno consecutivo, quindi, il conto delle positività si è mantenuto abbondantemente sotto i mille contagi. Il trend, come annunciato la settimana scorsa proprio dal direttore generale della Asl, prosegue al ribasso. «Ce lo aspettavamo e così stanno effettivamente andando le cose - ha sottolineato la dottoressa Silvia Cavalli - Il contagio continua a scendere e a piccoli passi stiamo tornando verso la normalità. Nel momento in cui si ridurrà il conto dei decessi allora potremmo dire di essere vicini al vero ridimensionamento della quarta ondata».