Non delle singole condotte isolate e occasionali, bensì un vero e proprio «sistema di mercificazione della res publica», della cosa pubblica, all'interno del Comune di Sabaudia. Queste le conclusioni cui è giunto il giudice per le indagini preliminari, Giorgia Castriota, e che vengono riportate nell'ordinanza dispositiva di misure cautelari eseguita lunedì mattina dai carabinieri con l'operazione "Dune". Al centro dell'inchiesta, fatti che, secondo la Procura, configurerebbero perlopiù turbative d'asta, falso e corruzione, ossia le ipotesi di reato che – a vario titolo – vengono contestate agli indagati.

A finire sotto la lente degli investigatori, che hanno avviato un'attività d'indagine a partire dal tentato incendio ai danni del Parco, non solamente la gestione del demanio marittimo, ma anche e soprattutto la tappa della Coppa del Mondo di Canottaggio e, in relazione a quell'evento, i numerosi affidamenti per i lavori che sono stati eseguiti. L'attività d'indagine che è stata svolta dalla Procura, delegata ai carabinieri, secondo il gip «ha consentito di mettere in luce l'esistenza di un consolidato e produttivo apparato clientelare tra i dipendenti del Comune di Sabaudia e una serie di imprenditori privati. Come visto, al vertice di tale sistema criminoso – scrive il giudice per le indagini preliminari – si colloca proprio la sindaca del Comune di Sabaudia, Gervasi Giada, attorniata da soggetti che ricoprono anch'essi posizioni apicali all'interno della Giunta comunale, quali assessori, dirigenti e consiglieri». I dipendenti e gli altri pubblici ufficiali indagati, insomma, avrebbero utilizzato le rispettive posizioni per dare vita a «un sistema di mercificazione della res publica» che verosimilmente, secondo il gip, perdurerebbe da anni all'interno del Comune.

Il giudice, nel valutare le esigenze cautelari, ha tenuto conto sia del fatto che i pubblici dipendenti siano ancora in carica, così come gli amministratori (il sindaco lunedì ha rassegnato le dimissioni), ma anche delle prossime elezioni amministrative che si terranno tra qualche mese. Un dettaglio non irrilevante poiché Gervasi si sarebbe con molta probabilità ripresentata con la compagine civica. Qualora rieletti, per il gip, gli indagati avrebbero potuto «continuare indisturbati a tenere le condotte illecite analoghe a quelle loro già contestate».