Procedimento di revoca indigesto quello adottato dal responsabile del Suap nei confronti del chiosco "La Rosa dei Venti", tanto da far ipotizzare al sindaco Gervasi l'eventuale addebito delle spese legali al funzionario firmatario dell'atto qualora il Tar avesse dato ragione ai ricorrenti. È uno degli episodi citati nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip, all'interno della quale si descrive il clima difficile, per alcuni dei funzionari, vissuto nel Comune di Sabaudia. 

Sono iniziati ieri gli interrogatori di garanzia per alcuni degli indagati nell'ambito dell'inchiesta "Dune". A comparire davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, sono stati Quirino Alessi, Gianni Giuseppe Polidoro, Alessandro Rossi, Stefano Malinconico ed Edoardo Piovesana. Ad assisterli, gli avvocati Guido Calisi, Amleto Coronella, Alessandro Mariani, Armandina Alessi. Molti degli indagati hanno risposto alle domande che sono state poste loro dal gip e dai pubblici ministeri Sgarrella e Giammaria.

Il comandante dei carabinieri forestali, Alessandro Rossi, ha risposto alle varie domande con l'obiettivo di fare chiarezza rispetto alle contestazioni mosse nei suoi confronti. Da quanto si apprende, avrebbe quindi respinto ogni accusa di favori a terzi, dicendo di aver agito sempre nel rispetto degli incarichi e puntualizzando rispetto ad alcuni interventi di cura del verde che sarebbero consistiti in mere potature e non abbattimenti, dunque non necessitanti di nulla osta.

Stefano Malinconico, titolare di una ditta del verde, in sede di interrogatorio, avrebbe evidenziato come tra lui e Mazzeo vi fosse solamente un rapporto di amicizia al quale ricondurre anche le donazioni di carne che vengono riportate all'interno dell'ordinanza di custodia cautelare. Anche Alessi, geologo e consulente del Comune, ha risposto alle domande per chiarire la propria posizione, mentre Polidoro, appuntato del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Fogliano, si è avvalso della facoltà di non rispondere rilasciando spontanee dichiarazioni in cui avrebbe detto di aver agito conformemente a quanto era stato disposto dai suoi superiori. Piovesana, capo settore dell'ufficio Gare, invece, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.

Per diverse posizioni, i difensori hanno richiesto la revoca della misura cautelare. Il gip, al termine degli interrogatori, si è quindi riservato. Per quanto riguarda le posizioni degli altri undici indagati sottoposti a misure, gli interrogatori di garanzia proseguiranno in questi giorni.