Si è conclusa dopo 17 giorni la protesta degli autotrasportatori della provincia, continua per adesso in altre parti d'Italia dove (va detto) è partita soltanto in un secondo momento: i camionisti pontini sono stati i pioneri della manifestazione, rimasta sempre pacifica. Iniziata il 7 febbraio davanti al mercato ortofrutticolo di Fondi, ha dato il là alle manifestazioni che hanno coinvolto il sud del Paese, dalla Puglia alla Sicilia passando per la Calabria dove il fermo è ancora in corso, così come anche a Ravenna.
Da noi, invece, da questa mattina i camion hanno ripreso a circolare regolarmente: è stato liberato l'accesso al Mof, è stata sgombrata la Pontina, stesso discorso per la SS 156 Monti Lepini. La decisione è stata presa nella notte, quando nei pressi della Migliara 53 sulla SS 148, all'altezza di Sabaudia, è terminata una vera e propria assemblea fiume. Lì si sono confrontati i favorevoli (a continuare la protesta) con i contrari. Alla fine la decisione è stata presa a maggioranza, minima ma pur sempre maggioranza favorevole alla ripresa. "Questa decisione è il frutto del nostro senso di responsabilità", hanno sottolineato i camionisti del territorio che da stamattina hanno ripreso a macinare chilometri. E la frutta e verdura che rischiava di andare buttata è stata caricata. Al Mof tutto è tornato alla normalità. Gli scaffali dei supermercati e dei piccoli alimentari sono tornati a riempirsi.
"La notte ha portato consiglio", ha sottolineato più di qualcuno. Anche se, a conti fatti, la fine della protesta è terminata senza ottenere alcun risultato. Dal governo, per ora, nessun segnale ma soltanto la disponibilità a tenere aperto il tavolo di confronto con le associazioni. "Abbiamo deciso di non mandare in difficoltà il nostro territorio - hanno sottolineato gli autotrasportatori - La decisione è stata presa per non peggiorare una situazione già di per sé molto critica dell'economia locale, con particolare attenzione per il settore agricolo. Restiamo in attesa, naturalmente, che dai futuri incontri tra le associazioni e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile arrivino buone notizie. Sono state fatte tante promesse non ancora mantenute, la situazione è assolutamente emergenziale".