Uno scambio di salme e relativi abiti, nella camera ardente dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, ha provocato sdegno tra i familiari di due persone decedute all'interno del nosocomio cittadino. A denunciare pubblicamente l'accaduto, è il figlio di uno dei due defunti, vale adire Alfredo Vitali, storico fotografo di Sabaudia scomparso all'età di 82 anni dopo alcuni giorni di ricovero in pronto soccorso, il cui funerale è stato celebrato venerdì a Pontinia. «La giornata, già triste per il dolore della perdita, ha rischiato di trasformarsi in un vero incubo per la famiglia - racconta il congiunto - al momento dell'accesso alla camera mortuaria del nosocomio pontino, nella stanza in cui era annunciata l'esposizione del feretro di Alfredo, i congiunti si sono imbattuti con la salma di un'altra persona, adagiata in una bara non da loro scelta, ma vestita con i panni "giusti", fatto che li ha letteralmente sconvolti. Allo stesso tempo, i familiari di un altro defunto non trovavano la salma del proprio congiunto.

Alle rimostranze dei parenti, dopo una rapida ricerca è stato svelato l'arcano: la salma di Alfredo è stata trovata chiusa in una stanza priva di insegne, posta nella bara "giusta", ovviamente con indosso vestiti diversi, e non quelli scelti dai famigliari, che sono stati utilizzati per vestire il defunto "sbagliato". Solo successivamente allo sconcertante scambio delle salme è stato posto frettolosamente rimedio, scongiurando il concreto rischio di ritardare lo svolgimento delle rispettive esequie. Un fatto increscioso che si aggiunge a numerosi altri casi di carente organizzazione dell'Ospedale, ritenuto inadeguato e sottodimensionato, ulteriormente zavorrato dal problema Covid-19».