Il Commissariato di Polizia di Terracina ha fatto ieri da scenario a una tragedia, il dramma personale di Luca De Meo, assistente capo coordinatore di Fondi, cinquant'anni ancora da compiere, padre di due figli: in circostanze al vaglio degli investigatori della Questura, si è tolto la vita durante l'orario di servizio sparandosi un colpo alla tempia con la pistola d'ordinanza. A quanto pare l'uomo non aveva lasciato trasparire nessun malessere tra i colleghi, almeno fino a pochi istanti prima di consumare l'estremo gesto, ma stando a quanto trapelato nella giornata di ieri avrebbe lasciato una lettera, un manoscritto acquisito dalla Squadra Mobile nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura di Latina per fare chiarezza sull'accaduto. Un atto dovuto.


Il dramma si è consumato pochi minuti prima delle 10 di ieri mattina, quando Luca De Meo era rientrato in commissariato da mezz'ora circa. Era impiegato nell'attività di pattugliamento e ieri stava svolgendo normalmente l'opera di controllo del territorio come capo pattuglia, quando il suo equipaggio era stato fatto rientrare negli uffici di via Petrarca per esigenze di servizio. Nel corso della mattinata aveva parlato con i colleghi e nessuno aveva sospettato nulla fin quando, col proprio smartphone, ha mandato un messaggio a un altro poliziotto: il testo lasciava chiaramente intendere che stesse per compiere un gesto estremo, ma quando il destinatario ha cercato di telefonargli non ha ricevuto risposta. Temendo il peggio, quel collega ha iniziato a cercarlo nel commissariato, ma in quel frangente si è sentito lo sparo.