«Io mi prendo sempre il 20%. Tu quanto ti prendi?».  Con uno sforzo interpretativo intriso di ingenuità e leggerezza si potrebbe anche pensare a una battuta efficace, ma il luogo, il momento storico e il contesto generale in cui quella frase è stata pronunciata non concedono sconti, nemmeno al più spericolato dei sarcastici.


E quando l'ingegner Innocenzo D'Erme avrebbe pronunciato quella frase, nell'anno 2020 in pieno fermento organizzativo per la Coppa del Mondo di Canottaggio, pare si trovasse ai bordi del campo di gara in quel di Sabaudia, reduce da una delle riunioni quotidiane con organizzatori, amministratori e dipendenti comunali di Sabaudia.

Quel giorno, benché la data non risulti meglio specificata, l'allora assessore ai Lavori Pubblici si sarebbe avvicinato ad uno dei partecipanti alla riunione tecnica che si era appena conclusa e dopo avergli poggiato amichevolmente un braccio sulla spalla gli avrebbe rivolto la domanda che a distanza di due anni promette di essere fonte di grossi guai, in aggiunta a quelli che D'Erme sta già scontando in regime di arresti domiciliari: «Tu quanto ti prendi?».