Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Zuppardo scuotono l'Arma dei Carabinieri. Una decina di militari risultano indagati per vicende riferite dal pentito e risalenti agli anni precedenti alla sua scelta di cambiare vita, circostanze legate ai rapporti intercorsi tra alcuni investigatori del Comando provinciale e lo stesso Zuppardo quando quest'ultimo sarebbe stato un loro informatore: in cambio delle soffiate, sostiene, avrebbe ricevuto trattamenti di favore, anche droga sequestrata durante le operazioni.

Accuse che finora non hanno trovato riscontro, tanto da motivare il diniego del giudice del Tribunale di Latina alla richiesta di applicazioni di misure cautelari nei confronti dei carabinieri indiziati.