L'economia italiana sta attraversando l'ennesima crisi, eppure c'è ancora qualcuno che investe sperando in un futuro migliore, magari lo fa offrendo soluzioni imprenditoriali innovative, nonostante la burocrazia e le spese accessorie di certo non siano presupposti incoraggianti. Problemi inattesi e ingiustificati li sta riscontrando una società pontina che ha di recente aperto un negozio automatico h24 all'angolo tra corso Matteotti e via Cesare Battisti. La società infatti ha ricevuto una missiva con cui il Suap comunicava il divieto di prosecuzione dell'attività di somministrazione di bevande alcoliche, perché tra le varie bibite nei distributori del punto "3 Secondi" c'erano anche birre. Peccato che così facendo l'ufficio tecnico comunale del Servizio attività produttive abbia preso letteralmente un abbaglio, interpretando in maniera errata la legge regionale che dal 2019 vieta la somministrazione di alcolici attraverso i distributori automatici. Peccato, infatti, che quella proposta dal settore vending in tutta Italia, Lazio compreso, non è una somministrazione di alcolici, ma è una vendita, due tipologie commerciali ben distinte, perché oltretutto i negozi automatici non sono proprio allestiti per la somministrazione. Fatto sta che nel frattempo il gestore ha rimosso tutte le birre e nella giornata di ieri ha persino ricevuto una visita della Polizia Locale che ha preso visione della realtà. Peccato che alla data di ieri i punti vendita dei concorrenti continuassero a esporre e vendere alcolici e magari lo fa dal 2019 a oggi. Noi stessi abbiamo verificato che almeno tre negozi automatici del centro erano in funzione e vendevano birre, uno anche bottiglie di vino. Ed è giusto così perché la legge lo consente, sebbene il Comune abbia deciso di vietarlo al punto vendita "3 Secondi" spacciando la vendita per somministrazione.