Triste il destino del Latina Calcio, in pochi anni ha collezionato manager che gli hanno rovinato la vita. E' noto ciò che successe durante la gestione di Pasquale Maietta e Paola Cavicchi, divenuta il fulcro del processo Arpalo, in cui viene contestata una importante forma di riciclaggio verso la Svizzera. Ma adesso si aggiunge un'altra ombra: è stato infatti arrestato Daniele Muscariello, l'ex club manager del Latina Calcio, 45 anni, romano, attualmente produttore cinematografico. E' tra le nove persone indagate a vario titolo dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma per riciclaggio in concorso, con agevolazione mafiosa. L'inchiesta costituisce l'approfondimento di un filone collegato al procedimento che aveva portato, lo scorso 18 gennaio all'esecuzione di misure cautelari relative a soggetti gravemente indiziati di aver costituito due sodalizi armati dediti al narcotraffico, facenti capo rispettivamente agli albanesi Elvis Demce e Ermal Arapaj, una delle otto persone finite in carcere con l'operazione della Dda di Roma denominata «Alba Bianca», portata avanti dai carabinieri di Aprilia e Cori.
L'episodio scatenante risale ad aprile 2020: Elvis Demce era agli arresti domiciliari e dall'impianto che sorvegliava l'abitazione è emerso un via vai di persone alcune delle quali con precedenti penali per traffico di stupefacenti. Secondo quanto riporta il gip Simona Calegari fu possibile constatare allora come «il Demce mantenesse frequenti rapporti con ambienti di rilievo del crimine organizzato romano»; da quel momento in poi sono iniziate intercettazioni che hanno prodotto la registrazione di dialoghi con Daniele Muscariello (e con altri appartenenti all'organizzazione del Demce) che consentivano di accertare lo stretto collegamento tra lo stesso Muscariello e il clan camorristico D'Amico-Mazzarella operante nella città di Napoli e in particolare nella zona di San Giovanni a Teduccio. Dai dialoghi intercettati «emergeva come il Muscariello, titolare di numerose società operanti in particolare nel settore cinematografico, fosse un punto stabile riferimento per le attività di riciclaggio degli ingenti profitti derivanti dalle attività illecite del clan camorristico». In specie Muscariello si sarebbe rivolto a Elvis Demce per recuperare un rilevante credito del clan camorristico aveva maturato nei confronti di una società di Velletri, la quale aveva ottenuto, grazie ai napoletani, un sub appalto per opere collegate alla ricostruzione a seguito del terremoto de L'Aquila. Quei dialoghi «sono apparsi immediatamente rilevanti per la ricostruzione della natura delle relazioni intercorrenti tra gli indagati e per delineare la figura di Muscariello che non svolge solo il ruolo di imprenditore al servizio del clan ma entra a pieno titolo anche in azioni di natura violenta servendosi della determinazione e della voglia di affermazione nell'ambiente criminale del gruppo facente capo al Demce». Muscariello arrivò ai vertici del Latina Calcio nel febbraio del 2017. Era appena passata la bufera della gestione di Pasquale Maietta e Paola Cavicchi.
«Il Latina ha bisogno oggi di un nuovo progetto e di persone in grado di dare nuova linfa – dichiarò il giorno del suo insediamento, il 13 febbraio del 2017 - E lo dico consapevole del fatto che lanciare un rinnovamento in tutti i suoi aspetti comporti rischi collaterali: il processo di cambiamento si è messo in moto». Poi è andata come è andata. E sembra proprio una maledizione. O una beffa.