Per far volare l'anatra zoppa sembra sempre più che ci voglia un miracolo a Palazzo comunale, soprattutto dove difettano effettualità e coscienza del gravoso compito da portare avanti per far crescere un territorio fermo da tempo. Perché dopo quattro mesi di tira e molla per costituire le commissioni consiliari, ancora si discute di come svolgerle e dove (ieri la congiunta lavori pubblici e bilancio è stata spostata in varie sale con diversi problemi tecnici per recuperare i consiglieri da remoto) e maggioranza e opposizione si rimbeccano e si dibattono in una pantomina che non offre segnali di speranza e responsabilità.

L'ultimo screzio ha riguardato l'assenza degli assessori in commissione trasparenza con la polemica di Fratelli d'Italia e la coalizione Coletta che ha chiesto di non trasformare le commissioni in pulpiti elettorali. La realtà di questa fase così macchinosa e involutiva è che diciassette consiglieri in maggioranza, contro i sedici dell'opposizione non potranno reggere a lungo come ha fatto notare l'ex presidente del consiglio Massimiliano Colazingari, e (aggiungiamo noi) sembrano un paradosso: a fronte di una coalizione dalle maglie larghissime che Coletta ha messo insieme con Pd, Articolo 1, 5Stelle, Fare Latina, Forza Italia e civiche, si trova a traghettare una barca che si regge in mare aperto su un solo voto di scarto con tutti i rischi, gli equilibrismi e i malumori che ne conseguono. In questo scenario precario i problemi sono molti a cominciare dall'ufficio di presidenza. Quello che l'ex guida dall'assise ha detto in modo elegante, ma molto chiaro è che Latina è uno dei pochi Comuni di Italia ad avere un consiglio comunale guidato da un esponente che attualmente è in minoranza nel governo della città, il consigliere di Fratelli d'Italia Raimondo Tiero, e che questo accordo sbilenco derivava da quel patto per Latina, che si fondava su una maggioranza diversa decretata dalle urne, di cui le tracce non si rinvengono neanche col binocolo.

Oggi la maggioranza è un'altra, ricavata dalla fusione a freddo di Coletta con Forza Italia e questo passaggio ha mutato del tutto gli equilibri lasciando però al loro posto gli stessi politici decretati a inizio consiliatura. Dunque Tiero, consigliere della minoranza programmatica, è ancora presidente della massima assise con una conduzione spesso criticata a microfoni spenti, ma al loro posto sono rimasti anche Gianmarco Proietti e Giuseppe Coluzzi come vicepresidenti, entrambi esponenti della coalizione Coletta quando il regolamento prevede che queste due cariche siano affidate una all'opposizione e una alla maggioranza. Da tempo il centrodestra ricorda a Tiero che le nomine sarebbero da rifare, e in questo caso una vicepresidenza spetterebbe a Latina nel cuore. Ma questo rimescolamento rimetterebbe in forse anche la sua nomina. In queste settimane le critiche sono cresciute e potrebbero arrivare fino al consiglio comunale di mercoledì prossimo. Una seduta che non si preannucia per nulla liscia.