In aula il pubblico ministero Claudio De Lazzaro ha ricostruito i fatti di una parte dell'operazione Scarabeo che nel novembre del 2020 aveva portato all'emissione di diverse misure restrittive e alla fine ha tirato le somme, formulando le sue richieste di condanna: tre anni e quattro mesi per Andrea Di Barbora accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e un anno e otto mesi per Nicola Natalizi, accusato di truffa. I due imputati ritenuti i presunti responsabili dei reati ipotizzati, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, godendo in questo modo della riduzione di un terzo della pena. Dopo che il pm ha ripercorso i fatti contestati la parola è passata agli avvocati Leone Zeppieri e Giancarlo Vitelli che hanno chiesto per i propri assistiti l'assoluzione sulla scorta dell'insussistenza delle accuse. Alla fine il processo è stato rinviato al prossimo 22 aprile quando il giudice del Tribunale Giuseppe Molfese emetterà la sentenza. Altri imputati dell'inchiesta Scarabeo hanno scelto strade processuali diverse e sono già al dibattimento davanti al Collegio penale. Secondo l'accusa Natalizi è coinvolto nella vicenda relativa alle occupazioni abusive degli alloggi in via Bruxelles a Latina mentre - sempre secondo quanto ipotizzato - Di Barbora aveva allestito una agenzia di intermediazione che si trovava a Latina. Le indagini erano state condotte da Carabinieri del Nucleo Investigativo e avevano portato a scoprire le condotte degli imputati a partire da alcune soffiate relative ad una operazione che sarebbe scattata proprio al Colosseo di sgombero.