Agostino spinge il passeggina con la figlioletta addormentata, è quasi arrivato a casa, a pochi passi dal Parco Falcone e Borsellino, ma non è da lì che arriva. «E' una bella camminata, da qui al Parco San Marco - spiega sorridente - ma è l'unico posto dove c'è un'altalena e dove mia figlia può vedere altri bambini che giocano. I giardinetti? Cosa ci vado a fare? Non c'è niente, a parte il degrado».

Già, il degrado: arredi vandalizzati, panchine e cestini consunti dal tempo, vecchie insegne rovinate, giochi per bambini inutilizzabili, la fontana del movimento ai Caduti che di decoroso e solenne conserva ben poco. Lo spettro del decoro si aggira per il parco Falcone e Borsellino cercando pace senza trovarla in un luogo simbolo della città che ha abbracciato generazioni, storie, riti e anche polemiche restando fedele a se stesso. Non è bastato il legittimo cambio del nome per dargli anche una dignità estetica sei anni fa, oggetto di promesse, saltuarie incursioni politiche e presentazioni (per di qui passarono la Boldrini e di recente Giuseppe Conte) per poi tornare ad essere una riserva verde maltenuta di oltre sei ettari di giorno che si trasforma la sera in un luogo insicuro, sporco, mal frequentato. Sicuramente non è facile trovare una soluzione definitiva a questa malattia cronica che unisce inciviltà a scarsa cura per la propria città e che è ben evidente nell'area giochi. Qui un cartello eloquente (presente da diverso tempo) spiega che l'area è in manutenzione e che non va utilizzata e le ragioni sono sicuramente di sicurezza dato che gli arredi in legno sono divelti e inutilizzabili e delle altalene è rimasto uno scheletro senza sedute.

Giostre che andrebbero rimosse impedendo fisicamente la possibilità di accesso come tanti genitori hanno fatto notare in questi mesi. Quello che colpisce è l'assenza di manutenzione, salvando solo lo sfalcio dell'erba, finalmente puntuale, soprattutto se pensiamo che ci troviamo in quel centro città che dovrebbe essere il nostro miglior biglietto da visita. Usura, vandalismo e poca attenzione da parte delle amministrazioni, compresa l'ultima, hanno infatti contribuito a rendere meno belle e appetibili tante piazze, zone che da tempo fanno i conti con la scarsa manutenzione. Qui la bellezza, quella semplice fatta di pulizia, ordine, decoro, panchine riverniciate, strade linde, marciapiedi sicuri, rendendo desolanti proprio quegli spezzoni di città attorno al nucleo di fondazione che qualche turista potrebbe azzardarsi a percorrere per farsi un'idea di Latina. Allora tra tanti proclami del fare e tanti annunci, l'ultimo prima di Natale di un finanziamento concesso dall'Unione Europea attraverso lo strumento NextGeneration Eu proprio per rimettere a posto il parco Falcone e Borsellino, sarebbe il caso di agire subito. Perché i tempi lunghi della burocrazia potrebbero fagocitare anni e buone intenzioni. E tanti bambini come la figlia di Agostino crescere senza un parco comunale degno di questo nome.