Ha patteggiato la pena di un anno e sei mesi di reclusione. E' la sentenza emessa nei giorni scorsi dal giudice del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese nei confronti di una 40enne accusata di tentata estorsione. Era difesa nel procedimento dall'avvocato Alesia Vita. La strada processuale della donna è stata diversa rispetto a quella degli altri imputati coinvolti nell'inchiesta, il processo per loro infatti è iniziato nei giorni scorsi in Tribunale davanti al Collegio Penale. La richiesta di patteggiamento di Alessia Gargiulo, alla fine è stata accolta dal magistrato. I fatti contestati erano avvenuti la scorsa estate a Latina e la donna era ritenuta la presunta responsabile di un capo di imputazione in concorso con Renato e Roberta Barbieri e altri imputati per estorsione. L'inchiesta era stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina ed era stata coordinata dal pubblico ministero Andrea D'Angeli e aveva portato all'esecuzione delle misure restrittive. La persona offesa è un compagno di cella del Barbieri, anche lui detenuto in carcere che sarebbe stato minacciato in diverse occasioni. Secondo l'impianto accusatorio, Barbieri ha vessato la parte offesa per soddisfare le sue richieste di denaro.
Erano stati i familiari del compagno di cella di Barbieri a pagare delle somme di denaro da 150 a 600 euro tramite post pay nei confronti di alcuni parenti dell'imputato per un importo totale pari a 2mila euro. Sono cinque le operazioni che si sono svolte tra la fine di luglio e i primi di agosto del 2021. Sempre secondo l'accusa in due occasioni, alcuni versamenti sono finiti su un conto post pay intestato all'imputata. Era stato il pubblico ministero Andrea D'Angeli a chiedere il giudizio immediato.