Si chiude una parte del processo «Nico». Ieri pomeriggio il giudice dell'udienza preliminare Giorgia Castriota ha condannato a due anni e sei mesi Nicolino De Monaco il geometra del Comune di Latina accusato di corruzione e falso, difeso dall'avvocato Giancarlo Vitelli.
E' stato accettato inoltre il patteggiamento a due anni per l'imprenditore Aurelio Feola, difeso dagli avvocati Maurizio Forte e Gaetano Marciano.
Andranno a giudizio nel dibattimento ordinario gli altri imputati, ossia Pietro Cannone e Maurizio Ciucci, entrambi difesi dall'avvocato Marcello Montalto.
Il procedimento per corruzione deriva da un'indagine del Nucleo Investigativo dei carabinieri per fatti avvenuti circa tre anni fa.
Gli accertamenti coordinati dal sostituto procuratore Valentina Giammaria avevano portato a contestare, a vario titolo, i reati di corruzione e concussione.
Erano emerse, nello specifico, una serie di autorizzazioni per le acque reflue, un giro di documenti falsi in realtà emessi dal dipendente comunale, il quale sin dal primo momento aveva affermato di aver contraffatto dei documenti in cambio di soldi e in fase proprio dell'audizione di garanzia, il legale del dipendente aveva sostenuto che invece di corruzione l'ipotesi giuridica più corretta sarebbe stata quella di truffa, per la quale inizialmente fu chiesta la derubricazione.