Era attesa la deposizione dell'Assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, ieri nel processo per lo scandalo dei concorsi della Asl. A causa di un legittimo impedimento di Claudio Rainone, l'udienza è slittata di una settimana. Il processo si sta celebrando davanti al Collegio penale presieduto dal giudice Aldo Morgigni e vede sul banco degli imputati oltre all'ex dirigente anche l'ex parlamentare del Pd Claudio Moscardelli e infine anche l'ex dirigente della Asl Mario Graziano Esposito. Nella precedente udienza aveva deposto la manager dell'azienda sanitaria locale Silvia Cavalli e altri testimoni. Alla fine in aula si torna tra meno di una settimana quando saranno ascoltati anche altri testimoni oltre a D'Amato. L'inchiesta era stata condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile e nel luglio del 2021 aveva portato all'emissione dei provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari. Era stato il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario ad accogliere le risultanze investigative sulla scorta anche delle intercettazioni telefoniche e ambientali.
La prima parte dell'inchiesta era scattata a maggio di un anno fa, la seconda invece a luglio e l'impianto accusatorio aveva pienamente retto anche davanti ai giudici del Tribunale del Riesame.
Secondo l'accusa vi era un patto corruttivo che ha permesso poi di favorire alcuni candidati ai concorsi della Asl. Le difese degli imputati avevano puntato invece su una altra circostanza: le nomine sono di matrice politica e quindi rientrano nell'ordinaria attività di esponenti politici. Secondo le difese le raccomandazioni rientrano in comportamenti «disciplinarmente in astratto sanzionabili» e quindi condotte non penalmente rilevanti.