Sono iniziati ieri pomeriggio gli interrogatori dell'operazione «Pubblicani» condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina dove nei confronti degli indagati a vario titolo vengono contestati diversi reati. Davanti al giudice Giorgia Castriota che ha emesso i provvedimenti restrittivi e ai pubblici ministeri Martina Taglione e Andrea D'Angeli, titolari del fascicolo, è stato ascoltato Roberto Ciarelli, difeso dall'avvocato Amleto Coronella che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oggi si andrà avanti con gli altri interrogatori di garanzia a partire da quello di Giuseppino Pes e poi di Alessandro Artusa, assistito dagli avvocati Maurizio Forte e Pasquale Cardillo Cupo. Tra i reati ipotizzati l'estorsione, le lesioni e il porto di arma. Nelle carte dell'inchiesta è emersa una spedizione punitiva ritenuta indicativa sulle modalità d'azione e che è venuta alla luce, grazie ad una microspia piazzata proprio nell'auto di Artusa. Per quanto riguarda il pestaggio come ha scritto il giudice: «Artusa, ha offerto un contributo morale all'episodio, posto in essere da Pes e Ciarelli assistendo i coindagati e garantendo loro un maggior senso di sicurezza e la possibilità di agire indisturbati tant'è che proprio lui, ad un certo punto li richiamava dicendo che era il momento di andare via e non era opportuno ammazzarlo lì». Il riferimento era ad un debitore di droga e all'aggressione avvenuta nel maggio del 2021.
Sviluppi
Operazione "I Pubblicani", Ciarelli in silenzio dal gip
Latina - Ieri al via i primi interrogatori davanti al giudice Giorgia Castriota. Il 26enne si è avvalso della facoltà di non rispondere