È stata pubblicata in questi giorni la relazione redatta dalla Corte dei Conti si bilanci di 23 parchi nazionali d'Italia, tra i quali rientra anche quello del Circeo, che è stata inviata alle Presidenze delle due Camere. L'analisi fa riferimento all'annualità 2020 e, per quanto riguarda l'Ente Parco nazionale del Circeo, mette in rilievo alcune problematiche note da tempo (come ad esempio la pressoché totale dipendenza da trasferimenti statali per quanto concerne le entrate) e ribadisce la necessità di concludere in tempi rapidi le procedure del Piano del Parco.

«Per quanto concerne gli strumenti della programmazione, dall'istruttoria – si legge nel documento della Corte dei Conti – è emerso che il procedimento di valutazione ambientale strategica, propedeutico all'approvazione definitiva del Piano per il parco, è ancora in corso. Questa Corte rileva la necessità che tale procedimento venga a compimento in tempi rapidi, tenuto conto anche che l'Ente ha sostenuto la spesa di 20.923 euro per attività propedeutiche, esternalizzate a un professionista».

Ovviamente l'analisi dei magistrati contabili si focalizza sostanzialmente sui bilanci. In merito, l'Ente Parco viene redarguito nuovamente sui ritardi nell'approvazione degli strumenti finanziari. Per la Corte dei Conti, il «reiterato mancato rispetto del predetto termine, oltre a incidere negativamente sulla regolare gestione contabile», dovrebbe essere valutato attentamente dal ministero.

Per quanto riguarda il bilancio in sé, viene ribadita la necessità, per l'Ente Parco, di effettuare un'attenta ricognizione dei residui, sia passivi che attivi, realizzando «ogni utile iniziativa volta a ricondurli entro una soglia fisiologica, anche al fine di assicurare l'effettività del risultato di amministrazione, tenuto conto anche che le entrate a destinazione vincolata, se non utilizzate nell'esercizio, devono confluire nella parte vincolata dell'avanzo».