È tornato in libertà dopo 89 giorni di arresti domiciliari Pierpaolo Marcuzzi, ex vicesindaco di Terracina destinatario, lo scorso 14 gennaio, di una misura di custodia cautelare su disposizione del gip del tribunale di Latina, dopo un'indagine sul finanziamento della tribuna dello stadio Vittoria di Borgo Hermada, danneggiata dal maltempo.
Il gip Giuseppe Cario ha firmato il provvedimento di cessazione della misura cautelare per scadenza dei termini di efficacia. L'ex vicesindaco, difeso dagli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti, ieri è tornato in libertà, e non è rimasto in silenzio: «Ritengo di aver subito una grande ingiustizia», ha scritto in un lungo post su facebook in cui se la prende con il «Sistema», menzionando due libri scritti dall'ex magistrato Luca Palamara sul sistema giustizia. Ce ne è anche per giornalisti e avversari politici. «C'è gente che ha fotografato il mio arresto (quattro sfigati), c'è chi ha brindato e c'è chi sui social è diventato giustiziere e sentenziatore, ma io sono ancora qui, più forte di tutto, più forte di prima, più determinato e sempre a testa alta» tuona, rivolgendosi «a chi con falsità ha provato a distruggere la mia vita». La promessa: «Non farò sconti, questo vale anche per chi ha provato a rovinarla per fare velocemente carriera». Marcuzzi continua a proclamarsi innocente («ho provato sempre ad aiutare tutti rispettando le regole») e ritiene che «la mia democratica elezione è stata compromessa da 3 lestofanti sempre trombati alle elezioni che con le loro dichiarazioni false (ritenute attendibili dal Sistema) hanno assaltato la democrazia Terracinese, ripeto, saranno loro a rispondere delle loro malefatte nelle sedi opportune». L'ex vicesindaco ha promesso infine di dare la sua versione dei fatti sui social, giorno dopo giorno.
L'inchiesta della procura, partita dalla vicenda di Emiliano Suffer, imprenditore del luna park indagato per fatti relativi all'occupazione demaniale delle sue giostre, sì è chiusa infatti qualche settimana fa e i pm si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio. Fino a ieri è sulle misure cautelari che si sono misurate accusa e difesa. Gli avvocati di Marcuzzi al Riesame avevano ottenuto una parziale riforma dell'ordinanza, provvedimento impugnato sia dalla difesa che dalla procura. La Suprema Corte ha accolto le ragioni dell'accusa sul reato di turbativa d'asta ma dopo qualche giorno, esprimendosi sul ricorso dei legali Agresti e Mastrobattista, ha annullato in toto l'ordinanza di custodia cautelare rinviando gli atti al Riesame per un nuovo giudizio. Nel frattempo è intervenuta la scadenza dei termini e Marcuzzi è tornato in libertà.