Procede a ritmo serrato l'indagine della Squadra Mobile sull'agguato consumato sabato, in via Londra, ai danni di un cittadino marocchino, ferito all'addome con un colpo di pistola in circostanze ancora in fase di ricostruzione. I riscontri effettuati dagli investigatori nell'immediatezza dei fatti, hanno consentito di indirizzare le ricerche nella giusta direzione: la svolta è arrivata col rintraccio dei presunti autori del tentato omicidio alle porte di Roma, mentre cercavano di raggiungere un luogo utile come nascondiglio. Sui dettagli dell'operazione vige il massimo riservo, ma stando alle prime informazioni trapelate, dei tre giovani intercettati in due sarebbero stati bloccati, dei quali uno sarebbe stato sottoposto a fermo. Un terzo sarebbe invece riuscito a dileguarsi ed è tuttora irreperibile: su quest'ultimo si concentrano le ricerche dei poliziotti perché si tratterebbe del soggetto che ha materialmente premuto il grilletto.
L'indagine ruota attorno a tre giovani fratelli De Rosa, una famiglia legata ai Di Silvio che ha consolidato i propri affari nello spaccio di droga, soprattutto cocaina. Alcuni degli indiziati vivono proprio in via Londra, a due passi dal marciapiede dove si è consumato il tentato omicidio nel primo pomeriggio di sabato. All'arrivo dei poliziotti il ferito si è limitato a dire di essere marocchino e di essere stato ferito con un colpo di pistola da un uomo: null'altro, non ha riferito neppure le proprie generalità e per questo la sua identificazione è tuttora in corso. Poche le informazioni raccolte tra i residenti.
Gli investigatori sono però riusciti a capire in breve tempo che l'esecutore materiale dell'agguato e almeno uno dei fratelli si sono allontanati a bordo di una Peugeot 108 intestata a una società di noleggio, poi trovata abbandonata nella rampa di uscita del sottopasso di via Vespucci che consente l'inversione di marcia. Il terzo, a quanto pare, era pronto a caricarli a bordo di una vettura "pulita" utile per la fuga, una Fiat 500X intestata a un loro zio: con questa sono poi scappati verso Roma.