Circa cinquecento braccianti indiani hanno sfilato ieri pomeriggio per le vie del centro fin sotto la sede della Prefettura per accendere i riflettori sulle difficoltà che si stanno riscontrando in provincia sui tempi di rilascio dei permessi di soggiorno per lavoro. «Dopo la sanatoria nessuno di noi ha avuto un permesso di soggiorno», hanno sottolineato alcuni dei partecipanti. «Questa provincia ha bisogno di noi, le campagne, la produzione agricola non possono andare avanti senza il nostro lavoro», dice uno dei più giovani tra i partecipanti.
La manifestazione era stata annunciata la scorsa settimana dopo un'analisi dei dati sui permessi, che, va detto, incappano nelle maglie di certificazioni dubbie, soprattutto sulle condizioni degli alloggi. Falsificazioni di cui sono spesso vittime, più o meno consapevoli, gli stessi braccianti.
Il corteo di ieri pomeriggio è un po' l'ultima carta da giocare perché per chi non riesce ad ottenere il permesso o il rinnovo l'unica alternativa è quella di restare a lavorare ma in regime di clandestinità, quindi preda facile per caporali e per una condizione di maggiore precarietà sia sul lavoro che abitativa.