Cede una società in grave stato di dissesto a un'azienda neo costituita operante sempre nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, tutto ciò nel tentativo di trasferire le autorizzazioni utili alla gestione dei rifiuti della quale la ditta cedente era titolare. Sono queste in sintesi le accuse dell'indagine diretta e coordinata dalla Procura di Latina, che hanno portato gli uomini della Guardia di Finanza ad arrestare due imprenditori, uno dei quali ex consigliere comunale di Anzio, nell'ambito di un'inchiesta che vede altri cinque indagati.

I militari del nucleo della polizia-economica ieri hanno eseguito le misure cautelari disposte dal gip Giorgia Castriota, nei confronti dei titolari "di fatto" delle due società, indagati per bancarotta fraudolenta (documentale e patrimoniale), calunnia, occultamento o distrazione di libri contabili e sottrazione di beni al pagamento di imposte attraverso la pianificazione di operazioni societarie per finalità illecite.

Un'operazione che testimonia la costante attività di contrasto svolta dalla Guardia di Finanza, coordinata dal tenente colonnello Angelo Andreozzi, contro tutte le forme di illegalità che minano il corretto funzionamento dell'economia legale, alterando le regole della libera concorrenza del mercato.

Un'inchiesta avviata circa un anno fa dal pubblico ministero Andrea D'Angeli e che coinvolge la seconda città della provincia, visto che la cessione riguarda proprio una società di Aprilia in grave stato di dissesto finanziario (riconducibile ad uno degli arrestati), che ha venduto il ramo d'azienda a una impresa neo costituita, di fatto gestita dall'altra persona arrestata.