Si sono ritrovate ad essere strattonate, minacciate e per paura di conseguenze peggiori, si sono dovute barricare nel loro studio.
Hanno denunciato tutto ai carabinieri due avvocatesse di Cori che alla legittima richiesta di pagare quanto previsto dalle tabelle si sono trovate di fronte ad una reazione scomposta quanto meno da parte della cliente.

Una donna infatti si era rivolta alle due avvocatesse Tommasina Sbandi e Maria Rosaria Pistilli, per una pratica di sfratto. Le due legali che oltre allo studio insieme condividono anche l'impegno sociale con una nuova associazione di promozione sociale contro ogni forma di violenza, hanno avviato la procedura e predisposto alcuni atti dopo una serie di incontri proprio presso il loro studio, ma ad un certo punto la cliente si presenta dicendo di voler chiudere la pratica. Tutto da annullare. Come è prassi, le due avvocatesse le devono riconsegnare i documenti e le chiedono di firmare per la riconsegna. Con quel foglio le presentano anche la nota spese per la consulenza prestata fino a quel momento.

E' a questo punto che la situazione degenera. La cliente prima dice di non voler firmare nulla poi se ne va imbufalita, per poi tornare in altri momento. Una serie di andirivieni condito di offese e minacce che le due avvocatesse mettono nero su bianco nella denuncia ai Carabinieri. Sì perché ad un certo punto, oltre all'aggressione fisica - la due legali affermano di essere state strattonate - la cliente avrebbe minacciato di far intervenire il cognato, un soggetto probabilmente anche già noto alle forze dell'ordine, che avrebbe distrutto lo studio. E l'uomo si è presentato con la cognata, senza per fortuna poter fare nulla visto che le due donne, a quel punto si sono barricate e hanno allertato il 112 e il 118. Sì perché al pronto soccorso hanno ricevuto anche una breve prognosi. Tutto questo accadeva il 22 aprile scorso, da quel giorno il fascicolo è in Procura e i Carabinieri accerteranno i fatti.