Un folle gioco. Questo è quanto ci sarebbe dietro agli atti vandalici consumati nelle scuole di Cisterna. Una challenge, una sfida da condividere sui social, video pubblicati e che sempre più girano tra le chat di messaggistica istantanea oppure sui gruppi facebook, solo per ottenere like.

Questa è l'ipotesi più probabile e che sta emergendo in queste ore dalle indagini condotte in modo sinergico dalla Polizia di Stato ed i Carabinieri di Cisterna. Un'attività che ha portato ad individuare tre giovanissimi di Cisterna, autori dei raid notturni. Tutti minorenni, due sotto la soglia dell'età dei 14 anni. E per questo non verranno giudicati, mentre il terzo amico, di qualche anno più grande, rischia un procedimento penale. I tre sarebbero i responsabili dei danni perpetrati all'interno di alcuni istituti scolastici del territorio: le elementari Giovanni Cena e nelle scuole medie Plinio il Vecchio e Volpi-Monda. Il tutto a distanza di poche ore. E mentre i ragazzi vandalizzavano le strutture scolastiche (lanciando i banchi fuori dalle finestre oppure buttando a terra scaffali e materiale didattico), hanno anche ripreso quegli atti. Una decisione che si è rivelata fatale per loro, perché grazie a quelle immagini sono stati rintracciati. Gli inquirenti hanno incrociato i video pubblicati dai ragazzi con le immagini del sistema di videosorveglianza pubblico. E non c'è voluto molto per risalire agli autori, anche grazie ad una testimonianza di una persona, risultata essere decisiva per fare luce sul caso. Un testimone oculare, che avrebbe visto i ragazzi entrare nella scuola Giovanni Cena la sera stessa in cui si è consumato il primo dei tre raid vandalici.

Non ci sarebbe quindi stata l'intenzione di bloccare l'attività didattica o di bloccare i lavori delle scuole (come si era ipotizzato nelle prime ore), ma la becera idea di seguire una delle tante challenge che girano tra i giovani sui social, per inseguire qualche like. Una bravata che adesso i tre amici rischiano di ricordarsi per molto tempo.