Revocata la misura degli arresti domiciliari a carico dell'ex sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, e dell'ex assessore Innocenzo Angelo D'Erme. Ieri la decisione del giudice per le indagini preliminari, la dottoressa Giorgia Castriota, chiamata a pronunciarsi sulle istanze presentate dai difensori dei due indagati, gli avvocati Giovanni Lauretti e Leone Zeppieri. Il pubblico ministero aveva espresso parere negativo. Il gip, in conclusione, ha disposto nei confronti di Gervasi e D'Erme la misura del divieto di dimora a Sabaudia e della interdizione dai pubblici uffici per un anno.


La decisione arriva a distanza di una manciata di giorni dal decreto con cui il medesimo gip ha disposto il giudizio immediato nei confronti di sei delle persone indagate nel procedimento scaturito dalla cosiddetta operazione "Dune", ossia Giada Gervasi, Innocenzo Angelo D'Erme, Luigi Manzo, Sandro Dapit, Giovanni Bottoni ed Erasmo Scinicariello.. La prima udienza è stata fissata per l'8 settembre davanti al III Collegio penale del Tribunale di Latina.
I fatti oggetto delle contestazioni che hanno portato la Procura a chiedere il giudizio immediato riguardano – a vario titolo - i presunti reati di turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, nonché tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. A finire sotto alla lente degli investigatori, una serie di procedure che hanno interessato l'organizzazione della Coppa del Mondo di canottaggio, nonché questioni inerenti al lungomare e ad alcune attività che insistono sul litorale.