Sono state arrestate in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, tre donne, rispettivamente di 29, 27 e 24 anni. Gli arresti, eseguiti in via Londra dai carabinieri del Comando Provinciale di Latina, riguardano due donne appartenenti alla famiglia De Rosa, sorelle di Cesare De Rosa, fermato il 3 maggio scorso a Caserta con l'accusa di aver sparato ad un uomo proprio nella stessa via (LEGGI QUI: Spari in via Londra, De Rosa fermato in provincia di Caserta) e una loro cognata.

I fatti sono avvenuti oggi, a termine di un'attività investigativa, in cui i militari hanno notato un movimento di giovani che raggiungevano un'abitazione nelquartiere popolare di Latina e poi, immediatamente, con fare sospetto, si dileguavano per le vie adiacenti.

Da qui l'attivazione dei controlli specifici e dopo aver individuato con precisione l'abitazione, meta dei diversi acquirenti di sostanze stupefacenti, decidevano di effettuare una perquisizione domiciliare nonché personale agli occupanti della casa. In particolare, al suo interno vi erano le tre donne.

Una delle due sorelle aveva occultato diversi involucri contenenti sostanza stupefacente per una quantità complessiva di circa 48 grammi di cocaina e 0,20 grammi di crack, nonché una busta di plastica trasparente contenente 105 euro di diverso taglio.

Durante la perquisizione domiciliare si rinvenivano inoltre 13,50 grammi di sostanza da taglio nascosta in un'intercapedine del legno di un tavolo, diverso materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione, 1,50 grammi di crack, nascosto in un bidone dell'immondizia, nonché quasi 4 mila euro suddivisi in diverse buste di plastica opportunamente occultate in diversi posti della casa.

Pertanto dopo le formalità di rito le tre donne venivano tratte in arresto in quanto ritenute responsabili di detenzione, in concorso fra loro, ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente. La sostanza stupefacente, il materiale per il confezionamento delle dosi, nonché il denaro rinvenuto ritenuto verosimile provento dell'attività delittuosa venivano sottoposti a sequestro.

Dell'arresto veniva data notizia al Sostituto Procuratore Martina Taglione, che ha disposto la traduzione delle tre donne arrestate presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia.