La testimonianza ed il racconto della sorella di Gianmarco Pozzi, hanno suggerito agli investigatori la direzione verso cui protendere le indagini. La sorella Martina, venne escussa a sommarie informazioni testimoniali dai Carabinieri della Compagnia di Formia - Nucleo Operativo e Radiomobile - il 15 agosto del 2020. La donna raccontò che Vincenzo Pesce alla fine di luglio di quell'anno contattò Pozzi perché andasse a lavorare per lui per «curare la sua sicurezza personale». La donna ai carabinieri non seppe però dare una spiegazione chiara a quella espressione: «Non saprei dire con precisione cosa intendesse Pesce, se facesse riferimento alla sicurezza del locale da lui gestito oppure per la sicurezza della sua persona, ad esempio per assicurarsi l'incasso».

Durante il periodo di permanenza sull'isola, si sentì 3-4 volte con il fratello telefonicamente, e la donna assicura che il fratello era felice di stare a Ponza. «Da quello che mi diceva Gianmarco iniziava a lavorare al Blue Moon verso le ore 19 e restava lì fino alla chiusura a tarda notte/alba». La sorella del Pozzi, raggiunse l'isola il giorno dopo la tragedia, il lunedì 10 agosto, accompagnata da un amico. «Sono voluta andare a Ponza di mia iniziativa per andare a recuperare i suoi effetti personali e vedere di persona cosa fosse potuto accadere. Durante la mia permanenza sull'isola ho avuto modo di conoscere Lautieri che era un collega di mio fratello Gianmarco». Nel racconto reso ai carabinieri la sorella di Pozzi, riferisce di un fatto strano: nella valigia del fratello, che era stata ricomposta dal Lautieri, non trovò alcuni effetti quali le ciabatte, né il suo portafogli che teneva sempre con sé, portandolo al collo, né la patente di guida. «Mi è parso anche strano non trovare gli abiti del lavoro, cioè pantaloni di colore nero ed una camicia bianca di lino a maniche corte».

Durante la permanenza sull'isola Martina Pozzi ebbe modo di incontrare altre persone che avevano avuto a che fare con Gianmarco ed in particolare «Vincenzo Pesce e la sua socia. Questo incontro è avvenuto nei pressi del porto». Dalle conversazioni che ebbe con Lautieri, la sorella di Gianmarco venne a sapere che quella mattina, di domenica, si trovavano in casa solo loro due e a suo dire erano «"alterati", anche perché non dormivano da 4 giorni. Mio fratello — a dire di Lautieri — si sarebbe chiuso in casa, mentre Alessio era rimasto a dormire fuori in terrazzo. In virtù di questo, a suo dire, mio fratello sarebbe uscito da una finestra che ho personalmente visto che è su uno strapiombo... Alessio e mio fratello erano amici già da tempo e si sentivano e frequentavano anche durante il resto dell'anno». La sorella di Pozzi ha poi raccontato ai carabinieri di avere sentito delle voci circa delle persone che cercavano il fratello per avere delle informazioni, e con le quali avrebbe litigato la notte prima della morte, una di queste oggi compare tra le persone finite nel registro degli indagati ovvero Marco Brichi, il quale pare avesse un debito nei confronti di Pesce.