Allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla parte offesa, questo il provvedimento emesso dal Tribunale di Latina nei confronti di un uomo, V.M. classe 1970, accusato, in seguito alle indagini, di maltrattamenti, estorsione e rapina nei confronti della anziana madre convivente. Già dal mese di novembre 2021 i militari del Comando Stazione Carabinieri di Cisterna di Latina intervenivano presso l'abitazione della vittima in quanto l'anziana donna, tra l'altro invalida, riferiva che il figlio da tempo la maltrattava e le estorceva il denaro della pensione, al fine di poter giocare ai giochi d'azzardo in quanto ludopatico. L'ultimo episodio il 2 giugno, quando i militari, allertati da una telefonata giunta da un familiare, si recavano presso l'abitazione degli anziani genitori che però si mostravano molto restii a parlare visto che il figlio era a riposare nella stanza accando. Condotta in caserma, la donna ha deciso invece di raccontare quanto accaduto quel giorno e per 20 anni, fatti di persecuzioni e angherie. 
La donna precisava che nell'ultimo periodo la situazione era precipitata ed il suo continuo fabbisogno di denaro, utilizzato per essere totalmente speso nelle sale giochi, lo aveva reso sempre più violento e le minacce di morte nei suoi confronti erano giornaliere. In merito ai fatti del 2 giugno riferiva che, nonostante il figlio fosse stato allontanato da quella abitazione, dal giorno successivo era riuscito a rientrare a casa, impossessandosi illegittimamente e con la forza delle chiavi di casa. Riferiva, inoltre, di essere continuamente minacciata di morte dal figlio, minacce finalizzate alla continua richiesta di soldi. 

In particolare, riferiva che nella mattinata del primo  giugno, il figlio, venuto a conoscenza che aveva prelevato la pensione del mese, alle ore 11.00 circa rientrato in casa, si rivolgeva a lei con fare minaccioso chiedendogli la somma in contanti di 200.00 euro.
Al fine di ottenerli, la minacciava di morte, per poi aggredirla, spintonandola all'altezza delle scapole e solo per il fatto che lei in quel momento fosse seduta che le impediva di cadere. A seguito di ciò, la donna profondamente terrorizzata e frustrata, al fine di evitare ulteriori conseguenze, prelevava quanto richiesto consegnandoli al figlio.
Dopo circa un'ora lo stesso rientrava in casa, e forse avendo già perso al gioco la somma poco prima estorta, cominciava nuovamente a minacciare di morte la madre terrorizzandola ed inducendola contro la sua volontà a consegnargli altri 200,00 euro.
Nella mattinata, la P.A.
preso coraggio contattava telefonicamente la figlia, alla quale riferiva tutte le sue disavventure e quest'ultima a sua volta allertava i Carabinieri.
Tale attività rientra nelle attività di prevenzione e repressione dei reati di violenza di genere, ed in particolar modo riguardo ai reati commessi in danno delle e di altri soggetti vulnerabili, predisposte dal Comando Provinciale Carabinieri nella persona del Col.
Lorenzo D'ALOIA e del Reparto Territoriale Carabinieri nella persona del Ten.
Col.
Paolo GUIDA.