Sarà valutata dai giudici del Tribunale del Riesame l'ordinanza di custodia cautelare adottata dal giudice per le indagini preliminari di Latina a carico dei tre Casamonica, il 43enne Diego e i nipoti Guido e Marco di 23 anni, per le estorsioni consumate a marzo ai danni dei gestori di alcuni locali del capoluogo. I difensori degli indagati hanno chiesto infatti di valutare le esigenze cautelari ravvisate dal Tribunale pontino e la legittimità delle misure cautelari.
Gli arresti erano scattati al culmine di un'indagine della Polizia avviata, dagli investigatori della Squadra Mobile di Latina, in seguito alla denuncia presentata dal gestore di una delle attività bersagliate dai tre romani. Era emerso così che i tre Casamonica, il più grande dei quali è reduce da una lunga detenzione, si trovavano a Latina perché imparentati con i Ciarelli. Un cognome che hanno persino speso al momento di presentarsi alle vittime, facendo il nome di un giovane appartenente alla famiglia di Pantanaccio che frequenta assiduamente i locali della movida ed è un volto noto tra i ragazzi.


Durante le loro scorribande nel capoluogo pontino, era il 9 marzo scorso, avrebbero consumato estorsioni lasciando i locali senza pagare il conto, ma hanno anche preteso denaro dagli esercenti, che in alcuni casi hanno assecondato le loro richieste. Inizialmente, nel pomeriggio, avevano trascorso alcune ore in compagnia di tre donne, presumibilmente zingare come loro, in un bar del centro città, doveva avevano ordinato costose bottiglie di vino che poi non hanno pagato. Il 43enne sarebbe poi riusciti a farsi consegnare soldi contanti dal gestore del locale, prima di chiedergli di prenotare a nome suo, presentandolo come cugino di Ferdinando Ciarelli, in un albergo con ristorante. Quindi i tre, con le donne, si erano spostati sul lungomare, dove hanno consumato una sontuosa cena a base di piatti di pesce per un totale di circa 1.600 euro che non hanno onorato. Nel mezzo, avrebbero cercato di ottenere denaro anche da uno dei soci del ristorante, dopo avere tentato di farsi consegnare anche i soldi della cassa dell'hotel collegato.