Due anni, con la pena sospesa. Non farà un giorno di carcere il 42enne Giampiero C. che la sera del 5 marzo 2018, al volante della sua auto, travolse la giovane Marzia Fenandes, una 28enne che stava attraversando la Nettunense per tornare a casa dopo una giornata di lavoro.

L'auto che la urtò, una Lancia Y, in un primo momento, tirò dritto. Questa circostanza costò all'imputato, oltre all'accusa di omicidio stradale (con la positività all'alcol ma entro i valori consentiti per restare sul piano amministrativo e non arrivare a quello penale), anche quella di fuga e omissione di soccorso. Ma il conducente che dopo l'investimento allertò i soccorsi, tornò indietro qualche istante dopo, e si fece avanti con i carabinieri del Reparto territoriale intervenuti insieme a 118 e vigili del fuoco. Questo comportamento, molto probabilmente, ha permesso alla difesa affidata all'avvocato Massimo Cavatorta, di ottenere la cancellazione dell'aggravante. Il giudice Castriota a quel punto, ha deciso di concedere le attenuanti e di ridurre la pena richiesta dal pubblico Ministero Miliano a 2 anni e 6 mesi, fissandola a due e sospendendola.

L'incidente mortale è avvenuto nella serata del 5 marzo di quattro anni fa. Erano circa le 21 quando Marzia stava attraversando la Nettunense all'incrocio con Corso Giovanni XXIII, lì dove oggi c'è un semaforo. I primi rilievi dei militari dell'arma, voglio che la giovane sia stata travolta dall'auto dell'imputato per poi essere urtata anche da una seconda vettura, una Opel Astra condotta da una donna rimasta sotto shock. A descrivere quegli attimi di terrore sono stati alcuni passanti e una donna, la prima a correre per verificare le condizioni della giovane commessa. Gli operatori del 118 hanno tentato l'impossibile, hanno tentato a più riprese di rianimare la ragazza ma i loro i tentativi si sono rivelati inutili. Marzia è morta sul posto ancora prima di compiere 28 anni.
Oltre al fatto di essere subito tornato sul luogo dell'investimento, a lenire la gravità della posizione dell'imputato, originario della Sicilia, sono state anche le condizioni della strada e del meteo. Quel punto della Nettunense, all'epoca, era completamente buio. In più pioveva. Anche per questo la seconda auto non avrebbe avuto modo di evitare di prendere a sua volta la giovane apriliana.