Da 144 anni di carcere, a 80 (più 4 mesi). Nel processo a carico di un sodalizio criminale accusato di gestire lo spaccio di stupefacenti tra il nord della provincia pontina e il litorale romano, che ha preso il via dopo gli arresti effettuati nel marzo dello scorso anno a conclusione di una complessa inchiesta coordinata dalla Dda di Roma, le richieste avanzate dalla pubblica accusa (pubblici ministeri Musarò e Bontenmpo) sono state quasi dimezzate. Le difese che avevano puntato a cancellare il reato associativo, non lo hanno ottenuto, ma viste le richieste dei due Pm, le pene comminate ieri pomeriggio dopo una camera di consiglio durata oltre 4 ore, si potranno dire soddisfatti. Soprattutto perché il giudice Marasca ha ritenuto prevalenti le attenuanti rispetto alle aggravanti, cosa che lo ha portato a ridurre sensibilmente le pene da comminare.