Ha deposto la parte offesa ieri nel procedimento che si sta svolgendo in Tribunale davanti al giudice monocratico Elena Nadile che vede sul banco degli imputati un uomo originario dell'Abruzzo. E' accusato di una truffa in grande stile, questa volta con dei pregiati vini portoghesi e che ha fruttato oltre duemila euro. I fatti contestati sono avvenuti vicino Latina e la parte offesa, si tratta di un commerciante, davanti al giudice ha spiegato di come ha conosciuto l'imputato e che è stata tratto in inganno per due volte, anche con una visura falsa. In base a quanto contestato dagli inquirenti e dal pubblico ministero Daria Monsurrò che ha esercitato l'azione penale e ha disposto la citazione diretta a giudizio per C.T., queste le sue iniziali, l'imputato si è finto responsabile di una azienda turistica e tramite un'email creata solo per questa truffa spacciandosi per una persona in realtà inesistente, ha contattato una azienda pontina che si occupa di vini per farsi spedire a casa una pedana di vino portoghese. «Ha indotto in errore il titolare dell'azienda». I fatti contestati sono avvenuti nel 2016 e una volta fatta la scoperta con i soldi che da parte del cliente non erano arrivati, è scattata l'inchiesta. L'imputato è difeso dall'avvocato Simone Rinaldi. Alla fine, il processo è stato rinviato al prossimo 14 novembre quando non è escluso anche che venga emessa la sentenza da parte del giudice.