Settecento positivi (228 solo a Latina). L'impennata di casi Covid delle ultime 24 registrati nella nostra provincia non fa altro che confermare quanto previsto la scorsa settimana. Siamo nel pieno di una nuova ondata della pandemia. Naturalmente si tratta di una situazione che riguarda l'intero Paese dove negli ultimi giorni (circa una settimana) si è registrata una crescita di casi del 56 per cento. Sono aumentati invece solo dell'8 per cento i ricoveri di pazienti Covid nei reparti ordinari e del 7 per cento nelle terapie intensive.
La crescita delle positività è dovuta alla diffusione di Omicron 5, l'ultima variante scoperta infetta con un tasso di contagiosità decisamente più elevato rispetto alle mutazioni passate, ma nella stragrande maggioranza dei casi non causa sintomi gravi. Per ora quindi, la situazione resta sotto controllo: il problema vero si porrà se dovesse proporsi una variante che oltre ad essere molto contagiosa, si dimostrerà anche più virulenta. Non è quello che sta succedendo ora. Anche i sintomi sono diversi rispetto a quelli che venivano identificati in passato. «Omicron 5 non provoca problemi polmonari - ha sottolineato il responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Asl Latina, Antonio Sabatucci - Ma febbre, dolori delle ossa, gastroenterite, astemia: sono questi i sintomi più frequenti. Di conseguenza non aumenta la pressione sugli ospedali. Questa nuova ondata ce l'aspettavamo in autunno in forma virulenta, è arrivata adesso con sintomi non gravi. Significa che in autunno avremo una nuova mutazione, ma non sappiamo se sarà come Omicron 5, o invece più virulenta. Noi raccomandiamo sempre l'utilizzo delle mascherine sia all'aperto sia al chiuso nei luoghi dove ci sono assembramenti».