Era a giudizio per maltrattamenti, violenza privata e lesioni gravi nei confronti della moglie ma l'esito del processo - tra improcedibilità per alcuni reati e l'assoluzione per un altro capo di imputazione - ha ribaltato l'impianto accusatorio.
E' questo il verdetto emesso dal giudice Clara Trapuzzano Molinaro nei confronti di un 49enne di Aprilia, C.P. queste le sue iniziali, imputato nel procedimento contro la coniuge. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il febbraio e il novembre 2021: secondo le prove raccolte dagli inquirenti avrebbe maltrattato la compagna con percosse, minacce ed epiteti nella convinzione che avesse un'amante; un'opera di vessazione continuata con pedinamenti, insulti, innumerevoli chiamate per ottenere un incontro, sino a seguirla fino al posto di lavoro per poi picchiarla. Diversi gli episodi contestati nell'ambito delle indagini: dalle percosse inflitte alla donna con un bastone di ferro che le procurarono un trauma cranico all'azione compiuta nel novembre 2021, quando l'uomo bloccò l'auto guidata dalla cognata con a bordo la consorte, per poi aprire uno sportello e iniziare a colpirla con un ombrello e poi con pugni e calci. Per questo il 49enne, già destinatario di un provvedimento di allontanamento, nel dicembre 2021 era stato arrestato dai carabinieri del reparto territoriale per maltrattamenti familiari, con l'aggravante della natura non episodica ma abituale di tali condotte, e per questo era finito ai domiciliari. Nel corso dell'istruttoria l'avvocato che difende l'imputato, Angelo Farau, ha evidenziato una situazione di disagio familiare - con vari litigi - contestando l'accusa di maltrattamenti e di violenza privata: in aula è stato sostenuto che l'uomo non bloccò con la forza l'auto ma chiese solo un confronto chiarificatore con la donna, che si trovava in macchina. Di contro il pm ha chiesto una condanna di 3 anni e 2 mesi. Il giudice Trapuzzano Molinaro ha confermato la tesi della difesa, riqualificando il reato di maltrattamenti a lesioni e minacce, perseguibili a querela di parte. E la contestuale decisione della moglie di ritirare le querele, hanno reso improcedibili i due capi di imputazione, mentre per l' accusa di violenza privata è arrivata un'assoluzione per il 49enne, che è stato rimesso in libertà.