Un'aggressione inaccettabile che rappresenta solo l'ultima criticità di un servizio che da tempo palesa la necessità di interventi importanti. Interventi che la Asl di Latina ha scelto di prendere in una direzione che, però, non sembra riscontrare il placet di sindacati e comitati e che ha portato ad una sperimentazione per la continuità assistenziale h24 che coinvolge, oltre ai medici Asl anche quelli ambulatoriali.
Partiamo dalla cronaca: sabato scorso, intorno alle ore 18, il medico di turno della continuità assistenziale è stato aggredito con calci e pugni da un uomo. L'utente si era recato presso il Pat di Cisterna accompagnando la madre e la zia in forte stato di agitazione psicomotoria. L'emergenza però, non è uno dei campi di azione del Pat. Sarà probabilmente stato ricordato all'utente che avrebbe dovuto chiamare il 118 o recarsi non al Pat, ma al pronto soccorso di Latina. Questo potrebbe aver generato l'aggressione criminale e la colluttazione culminata con l'atterramento del paziente, la somministrazione di farmaci per calmarlo, l'intervento della polizia e, successivamente del 118 (secondo lo Snami, arrivato dopo 50 minuti dalla chiamata). Proprio il personale medico ha quindi, non senza grosse difficoltà, trasferito il soggetto al Santa Maria Goretti.