Le utilità come le chiamano gli inquirenti che affollano i capi di imputazione, sembrano descrivere cosa è accaduto a Terracina in un preciso momento storico quasi alla fine dell'estate del 2019. E' come se ci fosse una piccola mappa che puntella alcune zone della città. Un pranzo a base di pesce, una giornata in spiaggia da trascorrere la settimana di Ferragosto, gazebo compreso. Oppure un week end al campeggio e poi forniture di carburante. C'è un mondo all'ombra del Comune raccontato nelle oltre 600 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmate dal giudice Giorgia Castriota su richiesta del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e dei pm Valentina Giammaria, Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella.
L'elenco delle utilità, lette così tutte d'un fiato, sembra far parte dei premi di una piccola lotteria.

Il dirigente del Dipartimento settore demanio marittimo di Terracina l'ingegner Corrado Costantino, è un pubblico ufficiale che secondo quanto ipotizzato - ha compiuto atti contrari ai doveri d'ufficio. In una intercettazione con Ivo Di Sauro, quest'ultimo spiega che pur non avendo la disponibilità di un bungalow può sempre andare a trascorrere una giornata al mare con la famiglia e lo invita il giorno seguente: è un invito che Costantino declina.
Secondo quanto prospettato dai pm, in questo specifico caso Costantino si sarebbe attivato per sollecitare e assicurare la pratica urbanistica per il rilascio di un permesso a costruire in sanatoria di alcuni manufatti abusivi realizzati da Di Sauro.
«Gli elementi indiziari raccolti anche se indicativi di un sistema di malagestione della res pubblica - è riportato nell'ordinanza - non sembrano gravi da giustificare l'adozione di un provvedimento cautelare in riferimento alla corruzione ma la vicenda risulta riconducibile ad un contesto di malaffare, connesso con l'amministrazione pubblica a livello locale.

Appare la consuetudine per i privati imprenditori intessere scaltramente una rete di amicizie e buoni rapporti con i funzionari pubblici al fine di godere di eventuali favoritismi e canali preferenziali». Click. E' un'altra foto del sistema. Non c'è il reato di corruzione nel caso specifico dell'episodio di Costantino con Di Sauro ma c'è quello che il giudice chiama «malcostume», un termine ricorrente nel provvedimento. In una altra circostanza sempre in qualità di Dirigente e abusando delle sue qualità Costantino, avrebbe rivelato notizie che dovevano restare segrete relative al controllo dei Carabinieri del Nas al White Beach.

«Un sistema di mercificazione della res pubblica», è la sintesi dell'inchiesta di Carabinieri e Guardia Costiera. E' uno schema che si è interfacciato con membri della giunta, del consiglio di maggioranza, nonchè da dirigenti e funzionari pubblici, uno schema scoperto in dodici mesi di indagini con ruoli, aiuti, favori e zone d'ombra dentro il Comune.