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Il caso

Il porto canale senza regole, scatta il sequestro

La sezione navale della Finanza mette i sigilli a 150 barche e 3000 metri quadrati di demanio occupato abusivamente

Il porto canale senza regole, scatta il sequestro

Un'intera sponda del canale Torre Canneto era stata trasformata in porto per piccole barche senza alcuna autorizzazione. Ieri mattina la squadra navale della Guardia di Finanza di Gaeta e il gruppo navale di Terracina hanno sequestrato tre attività di rimessaggio e diporto che avevano occupato una superfice demaniale di circa tremila metri quadrati e 150 natanti.
Il sopralluogo ha fatto emergere vistose violazioni ambientali e del codice della navigazione. I «gestori» di quello che appare come un vero e proprio porto-canale improvvisato sono titolari di ditte individuali e sono stati tutti denunciati per occupazione illegale del demanio fluviale nonché per i danni ambientali provocati alla sponda utilizzata per l'attracco.
In un caso si è scoperto che il bagno pubblico a servizio degli attracchi veniva svuotato attraverso una vasca e da questa il contenuto veniva riversato direttamente nel canale di Torre Canneto. D'altro canto la concessione demaniale per quello spazio non esiste e quindi non era possibile avere le autorizzazioni per gli scarichi e la depurazione. Una situazione di totale illegalità emersa durante i controlli ordinari in corso lungo tutta la costa della provincia di Latina e che stanno riservando diverse sorprese, che cozzano con i dati ufficiali circa il rispetto dell'ambiente e la salute del mare. Anzi alcuni tratti, come appunto quello di Torre Canneto, sono del tutto compromessi poiché nel dossier della sezione navale della finanza viene contestato un gravissimo impatto sull'ambiente e la violazione delle norme del codice della navigazione, del codice ambientale, nonché le norme che regolano la procedura amministrativa di concessione di spazi del Demanio.

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