Le intenzioni dell'amministrazione comunale erano chiare già quel pomeriggio del 2 luglio scorso, quando un violento incendio raggiunse e distrusse buona parte delle baracche del campo nomadi nell'ex centro di accoglienza Al Karama. Il sindaco, ora decaduto, e alcuni componenti dell'allora Giunta comunale intervenuti per visionare lo stato dei luoghi erano stati sentiti parlare dell'eventualità di accelerare le pratiche per il completamento del nuovo centro di accoglienza iniziato accanto a quello vecchio e mai portato a termine, acquistando prima possibile i moduli abitativi necessari per allestirlo. Detto fatto, gli uffici tecnici si sono attivati, anche e soprattutto per individuare la copertura finanziaria dell'operazione, ma l'atto con cui è stata individuata la somma necessaria è stato ratificato solo ieri dal Commissario straordinario che si è insediato in questi giorni in piazza del Popolo. Saranno spesi 650.000 euro per ridare un tetto alle famiglie che finora occupavano l'ex Al Karama di strada Monfalcone.

L'inizio dei lavori del nuovo centro di accoglienza risalgono a una decina di anni fa: approntata tutta l'area, con tanto di piazzole per l'installazione dei moduli abitativi e un porticato centrale per le attività comuni, mancavano solo le casette di legno che il Comune non è mai riuscito ad acquistare. Dopo un paio di bandi andati deserti, alla ricerca di un'azienda che fosse in grado di fornire i moduli e installarli con una spesa congrua, il progetto è rimasto congelato tra un cambio di amministrazione e l'altro. Sotto la guida di Coletta la situazione non è cambiata fino allo scorso mese di aprile, quando l'ente locale ha individuato un tecnico per la valutazione dello stato dei luoghi dopo il lungo periodo di abbandono, passaggio propedeutico al completamento del nuovo centro di accoglienza. Un imbarazzante ritardo nella ripresa del vecchio progetto, che ha prodotto effetti appunto all'inizio di luglio, quando il Comune si è ritrovato nella difficile situazione di dover gestire gli sfollati dell'ex Al Karama, senza avere una soluzione pronta, tantomeno a portata di mano.