Per avere a disposizione tutte le prove a carico dell'europarlamentare Nicola Procaccini il prossimo 8 agosto si discuterà l'istanza di autorizzazione a procedere presentata dalla Procura al giudice Giorgia Castriota. Si tratta di un passaggio importante perché consentirà di valutare tutto il materiale raccolto anche a carico del deputato europeo di Fratelli d'Italia e che si rende necessario proprio in considerazione della carica elettiva. Oltre a Procaccini nella stessa udienza collegiale interverranno gli attuali coindagati per i capi di imputazione riferiti all'ex sindaco di Terracina. In specie la contestazione su contributi per il salvataggio e l'assistenza dei bagnanti, nonché la procedura di autorizzazione all'Oasi Sea Park per l'installazione dei giochi nell'estate del 2019. Fatti contestati nell'ordinanza «Free Beach» oltre che all'ex sindaco anche ad altri soggetti, che dovranno comparire sempre nell'udienza del giudizio incidentale per la richiesta di autorizzazione a procedere.

Dovranno dunque essere presenti tra dieci giorni Nicola Procaccini, insieme all'ex assessore al demanio Gianni Percoco, al dirigente Corrado Costantini; e poi Roberta Tintari, all'epoca dei fatti sindaco facente funzioni, il consigliere Marcello Masci, l'assessore Danilo Zomparelli, Fabio Minutillo, amministratore insieme a Masci della cooperativa Mare e Monti 2018, Mario Avelli, amministratore della stessa coop. Ritiene la Procura che, in concorso tra loro, abbiano turbato «il procedimento di assegnazione di 48.700 euro per il servizio collettivo di assistenza e salvataggio sulle spiagge del litorale di Terracina, al fine di assegnarlo agli operatori balneari di Terracina e in particolare a quelli appartenenti alla cooperativa Mare e Monti di Avelli Mario». Più nel dettaglio, secondo il gip che ha disposto gli arresti, la scorsa settimana, «Masci Marcello e Minutillo Fabio, si accordavano con Procaccini Nicola, Percoco Gianni, Tintari Roberta e Zomparelli Danilo per far svolgere il servizio... alla cooperativa Mare Monti... al fine di assegnargli un cospicuo contributo economico di 80.000 euro, senza indire alcuna procedura pubblica necessaria». C'è poi la seconda contestazione di questa inchiesta riferibile, finora, a Nicola Procaccini ed quella per i giochi gonfiabili. Qui, secondo l'impianto della pubblica accusa, Nicola Procaccini «in qualità di ex sindaco del Comune di Terracina e membro del Parlamento Europeo, dunque pubblico ufficiale, abusando dei suoi poteri, compiva atti idonee ad indurre» una dipendente dell'ufficio Suap a velocizzare l'istruttoria e a rilasciare la licenza per la conduzione di spettacolo viaggiante all'impresa Oasi Sea Park in modo indebito, in quanto il responsabile» della società risultava residente a Roma, luogo in cui era pure la sede legale dell'impresa, per cui il rilascio della licenza avrebbe dovuto essere richiesto a1 comune di Roma». Come si sa, ci fu poi il cambio di residenza del titolare della società. Infine c'è la vicenda dell'agevolazione della società «The spot» che in atti viene descritta come «sponsorizzata politicamente dall'onorevole Nicola Procaccini che avrebbe sostenuto nella campagna elettorale per le elezioni europee del 2019» e si sottolinea altresì che «la società era legata al partito Fratelli d'Italia», ossia il partito di Procaccini.

Va detto che nelle contestazioni non c'è il voto di scambio, dunque la questione elettorale non ha ancora trovato una sua qualificazione negli atti fin qui disponibili. Tuttavia un accenno al peso elettorale dei balneari venne fatto in un dialogo intercettato tra Procaccini e la Tintari, allorquando il primo disse alla seconda «qui parliamo di voti veri eh». Frase pronunciata a proposito dell'impasse venutasi a creare per l'erogazione del contributo ai balneari.