Ci sono talune interlocuzioni nell'indagine Free Beach che rendono bene l'idea di quanto fosse importante il rapporto intessuto nel tempo tra l'amministrazione comunale di Terracina e, in generale, il variegato mondo dei concessionari del demanio marittimo e dei servizi collegati. Una delle prove raccolte dalla Procura che meglio tratteggiano quel rapporto e i relativi interessi è la frase che pronuncia l'assessore Danilo Zomparelli nella concitata fase dell'erogazione del contributo per il servizio di salvataggio alla cooperativa «Mare Monti». Zomparelli «sottolineava, mediante un'eloquente espressione, che il mancato adempimento di quanto promesso ai balneari avrebbe costituito un importante problema in sede di elezioni "e a noi ci cagano di mer... mo' che andiamo alle elezioni"». Questa affermazione più di altre indica quale poteva essere il peso elettorale dei balneari in quella città. All'inizio della settimana in cui probabilmente ci sarà una raffica di ricorsi al Tribunale del Riesame sulle misure restrittive applicate a una decina di indagati, è utile anche capire meglio chi erano alcuni degli interlocutori dell'amministrazione (intesa sia nella parte burocratica che politica). Oltre a Giampiero La Rocca, detto Miciotta, l'uomo con una sfilza di guai giudiziari posto ai domiciliari perché intervenuto a supporto di un suo interesse per la concessione del «Sicilia Beach», ci sono altre figure che si potrebbero definire borderline e che entrano in contatto con l'amministrazione a proposito dei contratti di concessione su demanio e servizi. Per esempio Francesco Cangianiello, indagato in questo procedimento «perché in qualità di amministratore unico della Sublimare Fmg srl occupava arbitrariamente uno spazio del demanio pubblico marittimo». La storia del rapporto tra Cangianiello e il Comune viene fuori il 20 giugno 2019 durante un controllo su un cantiere: l'operaio che stava effettuando i lavori nel locale Sublimare riferisce che è lì per commissione di Cangianiello, salvo poi ritrattare e e dire che era stato incaricato dal titolare di un'altra concessione demaniale; in seguito emergerà che tra il titolare della concessione chiamato in causa dall'operaio e il Cangianiello era in corso una trattativa per la cessione del ramo d'azienda, inclusi i debiti accumulati per il mancato pagamento dei canoni demaniali. Tutto senza aver ancora chiesto le autorizzazioni pubbliche comunque necessarie. Nelle more delle verifiche viene fuori inoltre che a breve la Sublimare avrebbe partecipato ad un bando regionale per accedere ad un finanziamento europeo attraverso il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca. Ritiene il gip he ha firmato l'ordinanza Free Beach che in questa operazione ci siano una serie di violazioni circa il subentro nelle concessioni e che in Comune il fatto non fosse sconosciuto a tutti. Francesco Cangianiello, secondo gli atti presi in considerazione in questa indagine, «annovera pregiudizi di polizia per traffico di sostanze stupefacenti».