L'incubo, almeno per il momento, dovrebbe essere finito. Di certo se lo augura una 57enne di Terracina che da tempo era costretta a subire reiterati maltrattamenti da parte del figlio di 23 anni e che adesso, all'indomani del provvedimento di allontanamento dalla madre richiesto dal pubblico ministero Valerio De Luca ed emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Mario La Rosa, spera di ritrovare quella tranquillità che il figlio le aveva ormai negato con violenze e minacce. Tranquillità che ora è strettamente legata proprio alla misura restrittiva e al rispetto della stessa da parte del ragazzo.
In un frangente dell'ultimo periodo, come è emerso anche dalle indagini degli agenti del Commissariato di Terracina di via Petrarca, il giovane avrebbe addirittura urlato alla madre: «Se avessi a disposizione una pistola ti sparerei in bocca». Sulla vicenda, che evidentemente era arrivata a un limite non più sopportabile dalla donna, le stesse forze dell'ordine mantengono il più stretto riserbo e per questo non sono nemmeno chiari tutti i motivi che hanno portato il 23enne, difeso da Maria Laura Fiore, a un livello così alto di maltrattamenti e minacce.