«Sono di Torre Angela, faccio come me pare». E poi. «Vi denuncio appena metto piede qua fuori. A sta caserma guarda gli do fuoco». Sono queste alcune delle frasi molto pesanti, pronunciate da uno dei due ragazzi arrestati l'altra notte dal personale della Squadra Volante in occasione della violenta aggressione avvenuta sul Lungomare di Latina. Tutto questo è successo al termine di una folle notte che ha visto come protagonisti due giovani romani. Sono stati fermati dopo che hanno iniziato a dare in escandescenza. A quanto pare uno dei due ha una casa alla Marina di Latina e in base ai primi riscontri, sotto l'effetto dell'alcol prima nello stabilimento e in un secondo momento nei confronti degli agenti, hanno pronunciato frasi offensive e minacciose.

«Ho l'avvocato de Carminati, faccio come me pare e poi mi padre con i soldi che ha se compra tutti, lo sai come funziona in Italia tanto». Le condotte dei due giovani che hanno 25 anni, sono state irriverenti e violente e i poliziotti intervenuti per riportare la calma in occasione di una festa, sono stati aggrediti verbalmente e anche fisicamente. Un agente ha fatto ricorso alle cure dello staff sanitario del Santa Maria Goretti a causa delle contusioni. E' emerso in base alla prima ipotesi che i due imputati hanno iniziato a litigare con alcuni avventori e poi gli animi si sono accesi fino a quando la situazione non è definitivamente precipitata.

Ieri mattina in Tribunale davanti al giudice monocratico Elena Nadile, si è svolto il processo per direttissima e il magistrato ha convalidato l'arresto e ha disposto gli obblighi di polizia giudiziaria: alla fine il processo è stato rinviato e riprenderà a settembre quando non è escluso anche che si possa concludere.
L'operazione della Polizia aveva permesso di risalire ai due giovani fermati in flagranza di reato. L'intervento della Squadra Volante si era inserito nell'ambito dei mirati servizi di controllo del territorio per la prevenzione dei reati predisposti dal Questore di Latina Michele Maria Spina. I reati contestati sono: resistenza, lesioni e minaccia a pubblico ufficiale. In aula i due 25enni hanno raccontato la loro versione dei fatti negando le accuse e sostenendo di essere rimasti sorpresi per quello che è successo e hanno respinto gli addebiti. La pubblica accusa rappresentata da Armando Ayale, aveva chiesto gli obblighi di polizia giudiziaria. Sempre ieri un uomo di 40 anni è stato processato per direttissima dopo che ha dato in escandescenza al Serd di Latina. Anche in questo caso sono intervenuti gli agenti della Squadra Volante ed è stata contestata la resistenza. Alla fine il giudice ha disposto gli obblighi di firma e ha convalidato l'arresto, il processo riprende il prossimo 15 settembre. Anche in questo caso la risposta investigativa era stata immediata da parte della Polizia.