E' stata una lunga discussione quella di ieri mattina nella camera di consiglio convocata dal Gip Giorgia Castriota su richiesta della Procura della Repubblica per ottenere dallo stesso giudice per le indagini preliminari la richiesta al Parlamento Europeo per l'autorizzazione all'utilizzazione, nei confronti dell'eurodeputato Nicola Procaccini, delle intercettazioni raccolte nel corso dell'inchiesta Free Beach.
I pubblici ministeri Valentina Giammaria e Giuseppe Bontempo hanno sostenuto la tesi dell'assoluta legittimità della loro richiesta, avanzata contestualmente alla richiesta di applicazione di misure cautelari personali del 22 febbraio 2021, ed hanno insistito affinché il Gip provveda, entro il termine di dieci giorni che gli è concesso a far data da ieri, ad inoltrare alla speciale commissione per le autorizzazioni a procedere del Parlamento Europeo la richiesta di utilizzo delle prove raccolte nei confronti dell'eurodeputato Procaccini.
Per sostenere la loro richiesta, i pubblici ministeri hanno dovuto sostenere la tesi che le intercettazioni nelle quali è stato ascoltato l'europarlamentare siano state raccolte in maniera casuale ed assolutamente imprevedibile, condizione necessaria per poterle acquisire e poi utilizzare. la disciplina delle intercettazioni delle comunicazioni dei parlamentari prevede infatti che l'autorità giudiziaria debba essere autorizzata sia se voglia sottoporre un parlamentare a intercettazione diretta o indiretta, sia se voglia utilizzare nel processo a carico del parlamentare una sua intercettazione casualmente raccolta. Il caso di specie affrontato nell'udienza di ieri è appunto quest'ultimo, ma l'avvocato Giulio Mastrobattista, che difende Nicola Procaccini insieme al collega avvocato Massimo Procaccini, ha sostenuto una tesi diametralmente opposta a quella della Procura: le intercettazioni a carico dell'europarlamentare di Terracina non possono in alcun modo essere considerate casuali e nemmeno indirette, ma piuttosto mirate, e come tali necessitavano di una preventiva autorizzazione. «Quando la Procura sostiene che non vi sono dubbi sulla natura casuale delle intercettazioni che hanno coinvolto Procaccini - ha spiegato Mastrobattista in aula - trascura di considerare l'abitualità degli interlocutori dell'eurodeputato, i suoi rapporti politici e personali, la prevedibilità di tali rapporti e una serie di altre circostanze che portano in tutt'altra direzione. Parlare di casualità nella captazione di conversazioni tra un sindaco (Tintari) e il proprio assessore (Procaccini) è un'offesa all'intelligenza. Le intercettazioni delle conversazioni dell'onorevole Procaccini devono essere ritenute non già causali, ma originariamente mirate, e perciò dichiarate inutilizzabili per la palese violazione della Costituzione».